Nuovo Presidio Slow Food in Piemonte. E' quello del Carciofo astigiano del Sorì, come si chiamano in dialetto i versanti collinari esposti a sud. E' prodotto nell'area delle colline delimitate dal fiume Tanaro e dai torrenti Belbo e Tiglione. "Un'antica varietà diventata con gli anni una coltivazione marginale - spiega Stefano Scavino, referente dei produttori - una pianta rustica, di raccolto tardivo (fino all'inizio di giugno) che si coltiva senza l'uso di pesticidi e con una fertilizzazione organica del terreno, associata, quando possibile, all'uso di colture di copertura".
La rinascita di questa varietà locale è cominciata 6 anni fa quando un anziano orticoltore ha donato a Stefano Scavino e ad altri contadini i carducci che custodiva da decenni. Sono così state impiantate nuove carciofaie e coinvolti altri produttori della zona tra Mombercelli, Costigliole d'Asti, Asti e Castel Boglione.
A supervisionare la produzione dal punto di vista scientifico, anche un progetto di valorizzazione degli ecotipi locali piemontesi promosso Università di Torino, CNR e Fondazione Agrion. La recentissima costituzione del Presidio Slow Food permetterà ai 6 produttori di unire le forze e cercare nuovi mercati, ma già adesso il carciofo del Sorì è venduto anche fuori regione, fino a Londra.
Il Presidio del Carciofo astigiano del Sorì è sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Fonte: Ansa