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Stagione estiva: le preoccupazioni di un operatore ortofrutticolo

Per il turismo, settore che incide con oltre il 13% sul PIL nazionale, la stagione a venire, già in netto ritardo nell'avvio, non sembra nutrire rosee previsioni. Così l'economia, già duramente colpita da questa emergenza pandemica, rischia di subire altre e forti ripercussioni. Ci si aspettano già flessioni significative sui fatturati per le strutture alberghiere, ma anche per tutte quelle aziende che le forniscono. 

"Se non avessimo avuto l'emergenza sanitaria, avremmo iniziato a lavorare già dai primi giorni di marzo, ma ora dobbiamo considerare perso anche il mese di aprile e, sicuramente, pure maggio. Forniamo frutta e verdura a una buona parte delle strutture ricettive della Basilicata e della Calabria, imprese che, a oggi, non sanno se convenga aprire o saltare direttamente la stagione". E' questo il commento di un operatore ortofrutticolo del metapontino (Basilicata).

"Avevo acquistato anche diversi mezzi per le consegne ortofrutticole a lidi, alberghi e villaggi turistici. Un parco macchine che rischia di rimanere fermo, per il quale, però, bisogna mettere in conto le spese necessarie. Per quanto ci riguarda, prevediamo un calo almeno del 70% sul fatturato relativo alle vendite turistiche".

"Dietro a una prenotazione di una camera d'albergo ci lavorano non solo receptionist, camerieri o lavapiatti, ma anche decine e decine di aziende agricole che, ogni giorno, forniscono quella struttura. Una catena che rischia di spezzarsi o di dover ridurre le quantità di frutta e verdura vendute per queste tipologie di imprese". 

"Molte saranno le persone che faranno a meno di una vacanza estiva, proprio per timore di un probabile contagio durante il soggiorno; altre, invece, si riverseranno sulle seconde casa. Nel 2020, è necessario viaggiare e mangiare italiano. Dobbiamo difendere il made in Italy a tutti i costi".

Data di pubblicazione: