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La domanda di papaya australiana ritorna alla normalita' per la stagione autunnale

La domanda di papaya australiana è tornata alla normalità, dopo l'incremento degli acquisti al dettaglio registrato subito dopo lo scoppio della pandemia del Coronavirus.

La Skybury, azienda di coltivazione del Queensland Settentrionale, ha notato una piccola flessione della domanda a seguito degli "acquisti compulsivi" che l'Australia ha vissuto, ma ora si è stabilizzata e i rivenditori e i negozi indipendenti sono tornati agli ordinativi abituali.

"I livelli di produzione di papaya della Skybury rimangono ancora costanti e il meteo ci ha favorito, con temperature più elevate rispetto alla media degli ultimi tempi", ha dichiarato il direttore generale Candy MacLaughlin.

"(La stagione è stata) positiva, dopo un periodo più rallentato della domanda, nei mesi estivi. Producendo 52 settimane all'anno si hanno più vantaggi che svantaggi, ma è sempre una sfida quando trattiamo i frutti estivi. Stiamo entrando nella fase di passaggio dall'estate all'inverno, con i frutti che generalmente iniziano ad aumentare di calibro. In questo periodo dell'anno suggeriamo ai consumatori come conservare la frutta. Nei nostri mercati australi, le temperature più fredde indicano che la frutta dovrebbe maturare a temperatura ambiente durante l'inverno".

MacLaughlin ha aggiunto che il passaggio alla moltiplicazione in vitro di tutto il loro materiale vegetale è stato un vantaggio importante in termini di qualità dei frutti.

"Le coltivazioni di papaya vengono modellate dalle nostre stagioni. Troppo caldo agli alberi non piace, troppo freddo e riducono la loro copertura di foglie e, se è troppo umido, avranno anche un calo nella produzione", ha detto MacLaughlin. "Come agricoltori, lavoriamo su come ridurre al minimo gli impatti di un cambiamento nelle stagioni, che per noi, nel nord, è secco o umido. Alla Skybury hanno lavorato duramente sulla qualità e consistenza dell'offerta, e continueranno a farlo per garantire che l'esperienza alimentare dei nostri consumatori rimanga elevata".

Con i confini australiani chiusi ai visitatori internazionali a causa del Coronavirus, MacLaughlin afferma di aver visto un aumento del "localismo" tra i consumatori australiani. "Vi è un crescente desiderio di supportare i coltivatori australiani e rifornirsi di prodotti locali. Oggi più che mai, gli australiani chiedono da dove provengono i loro frutti e questa è una reale opportunità di impegnarsi al fianco degli agricoltori".

"Quelli che mangiano regolarmente papaya continuano ad aggiungerla nel loro carrello della spesa, e noi lavoriamo per farla conoscere a nuovi clienti", ha affermato MacLaughlin. "Skybury, insieme alla nostra società di marketing TFD (Tropical Fruit Direct), alcune settimane fa ha lanciato una campagna sui social media con tre messaggi chiave: salute, versatilità e sostegno agli agricoltori australiani.

"I benefici nutrizionali e sanitari di questo frutto tropicale sono innegabili. Una porzione di papaya contiene più potassio di una banana e fornisce il 100% del fabbisogno giornaliero di vitamina C, ha proprietà antinfiammatorie ed è molto conosciuta per il suo supporto digestivo. Anche i semi, che normalmente vengono scartati, possono essere essiccati e usati come sostituto del pepe".

Anche gli altri due pilastri delle campagne promozionali della Skybury stanno prendendo piede. Gli ultimi dati Nielsen mostrano alcune tendenze positive per la papaya, con alcuni modesti aumenti dei consumi. L'ultima campagna sui social media non si concentra solo sulla singola azienda, ma mira a stimolare la domanda di papaya in generale.

"La nostra filosofia è sempre stata quella di supportare tutto il settore. Come si suol dire, la marea crescente solleva tutte le barche", ha detto MacLaughlin. "Abbiamo lavorato duramente per educare i consumatori sulla diversità di questo frutto e per indurre le persone a pensarlo come un "prodotto jolly". Per preparare il curry o utilizzarlo nell'insalata".

"Amiamo il fatto di essere ancora un'azienda a conduzione familiare, che ora comprende quattro generazioni. Questo è l'altro messaggio che condividiamo con i nostri follower su Facebook e Instagram".

Nonostante l'incertezza causata dal Coronavirus, MacLaughlin afferma che è importante continuare a pianificare la crescita dopo l’emergenza, e il personale dell'azienda agricola ha mantenuto le piantagioni e i programmi di produzione proprio per garantire l'offerta anche in futuro.

"Proseguono anche i nostri programmi di ricerca e sviluppo, nell'ambito dei quali continuiamo a investire nello sviluppo varietale, per continuare a migliorare la qualità alimentare e la resistenza delle piante alle malattie. Sfortunatamente, abbiamo dovuto chiudere il nostro centro visitatori in azienda, ma abbiamo ancora un flusso costante di acquirenti locali che comprano la papaya direttamente in azienda. Il virus ci ha anche permesso di pensare in modo diverso al modo in cui interagiamo con i consumatori e i rivenditori, e di identificare le opportunità per promuovere ulteriormente la categoria".

"Con oltre 100 dipendenti, la nostra attenzione durante l’emergenza Covid-19 si è concentrata sulla loro salute e benessere. Stiamo scaglionando i tempi dei turni di lavorazione e le postazioni del nostro personale. Abbiamo anche implementato controlli più rigorosi sull'igiene e fornito strutture aggiuntive in tutta l’azienda per fare le pause e mantenere il necessario distanziamento. Abbiamo un certo numero di stagionali, come quelli della Papua Nuova Guinea. Con le recenti modifiche alla normativa sui visti, stiamo aiutando il nostro personale ad estendere i loro permessi in modo che possano mantenere la loro occupazione. Il nostro personale è stato fantastico – non hanno perso un colpo e sono rimasti ottimisti".

Per maggiori informazioni
Candy MacLaughlin
Skybury
Phone:+61 7 4093 2194
info@skybury.com.au
www.skybury.com.au

Data di pubblicazione: