Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Importante la varieta' al pari del portinnesto

Produrre ciliegie: quali scelte per un nuovo impianto?

E' il mercato a determinare il successo di una produzione cerasicola, ma a monte occorre seguire uno studio meticoloso, scientifico, senza pensare di potersi affidare alla buona sorte o al caso. Ecco come Giovanni Zanzi della Vivai F.lli Zanzi la pensa quando si affronta il tema dell'impianto di un nuovo ceraseto: "Ne sono fermamente convinto; ed è per questo che seguiamo le aziende passo dopo passo quando si rivolgono a noi per un nuovo impianto".

Nel momento in cui ci si accinge a realizzare un impianto di ciliegio, prima di tutto si pensa alla varietà, ma questo dovrebbe avvenire solo in un secondo passaggio: "Prima di tutto, va scelto il portinnesto – precisa Zanzi – previa un'accurata analisi del terreno. E la scelta, sia del portinnesto e soprattutto della varietà, dipende da tanti fattori, fra i quali le condizioni pedoclimatiche. Un impianto in Puglia ha esigenze diverse rispetto a uno a Verona, e uno in altura in Alto Adige non può essere impostato come un impianto nella pianura di Ferrara. Questo stesso ragionamento può essere esteso a ogni parte del mondo".

Le ciliegie non sono resistenti al cracking, pertanto la ricerca è indirizzata alle varietà maggiormente tolleranti a questa fisiopatia. "Un nuovo impianto dovrebbe prevedere, in maniera obbligatoria, secondo me, l'installazione di un telo antipioggia. Gli investimenti sono tali e i cambiamenti climatici così repentini, che non si possono correre rischi".

Arrivando alle caratteristiche intrinseche della varietà, il mercato chiede sempre più ciliegie di calibro importante, buone da mangiare e croccanti. Dal punto di vista agronomico, oltre alla tolleranza al cracking, sono preferite le autofertili.

"Il ciliegio si può coltivare in tutta Italia – aggiunge Zanzi – e con ottimi risultati produttivi. Per ottenere calibri importanti, occorre non eccedere nelle rese. In genere noi consigliamo, negli impianti moderni, di stare attorno alle 15 tonnellate per ettaro. Sarebbe possibile produrre anche di più, ma poi si corre il rischio di abbassare la qualità e il calibro dei frutti. Un impianto intensivo deve arrivare al giusto compromesso fra buona resa e costi ottimizzati".

E' pertanto vincente adottare una strategia mirata di impianto, che valorizzi l'innovazione nel rispetto di quanto detto: portinnesto, varietà, qualità professionale del produttore e le OP commerciali che hanno il compito di valorizzare il prodotto a vantaggio dell'intera filiera. "Per quanto ci compete, noi siamo a disposizione di ogni azienda per accompagnare i produttori nella realizzazione di un impianto ex novo, secondo i più moderni criteri di scelta".

Contatti:
Vivai F.lli Zanzi

Via del Gorgo 137
Loc. Gorgo di Fossanova San Marco
44124 Ferrara
Tel.: +39 (0)532 719072
Email: vivaizanzi@vivaizanzi.it
Web: www.vivaizanzi.it