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Valorizzazione grazie a un'associazione di produttori

Alla riscoperta dell'aglio dell'Ufita

Un prodotto ancora molto legato a un'agricoltura tradizionale, tanto che sono i coltivatori stessi a moltiplicarne il seme. Parliamo dell'aglio che si coltiva nella Valle del fiume Ufita, in Irpinia, in provincia di Avellino (Regione Campania - Italia). Denominato dal 2018 Presidio Slow Food, oggi riunisce 11 produttori, per una produzione totale su soli 5/6 ettari.  

"La campagna dell'aglio dell'Ufita non è ancora cominciata. Si prevede che l'inizio della raccolta avverrà tra i primi giorni e la metà di giugno, in linea con quella degli altri anni. Si preannuncia finora una buona campagna, contraddistinta da piante vigorose, di buona qualità anche sotto il profilo fitosanitario; sebbene le principali crittogame di questa referenza (come scelerotinia, botrite e fusariosi) si manifestino maggiormente da metà maggio in poi". Così dichiara a FreshPlaza, Antonio Meninno, portavoce dei produttori dell'antico aglio dell'Ufita.

Strutture per l'essiccazione del prodotto 

La coltivazione dell'aglio in questa zona era molto diffusa anche in passato, poi però è andata diminuendo anche per via della difficoltà, da parte delle aziende, di creare adeguate reti commerciali. E' grazie ad Angelo Lo Conte, fiduciario della condotta irpinia-colline dell'Ufita e del Taurasi che oggi è ancora possibile apprezzare quest'eccellente prodotto, caratterizzato da un'elevata concentrazione di allicina.

"Le semine, che normalmente avvengono tra ottobre e dicembre, quest'anno sono risultate un po' problematiche. Infatti, quelle avvenute fino al 30 ottobre sono state favorite da condizioni ottimali, mentre quelle di novembre sono slittate di qualche mese. Le piogge eccessive d'inizio novembre, infatti, hanno allagato i campi e li hanno resi inaccessibili, per cui ci siamo trovati a seminare in ritardo, nei mesi di dicembre e gennaio", dice Antonio Meninno.

"La qualità del prodotto derivante dalle semine iniziali è ottima, e lo è anche quella dell'aglio, seppure rimasto indietro con il ciclo produttivo e con volumi non abbondanti".

Si tratta in ogni caso di un prodotto di nicchia, disponibile solo per i mercati specializzati, ma che riscuote molto interesse da parte del canale Horeca, oltre che presso i privati. Molti consumatori, inoltre, richiedono il prodotto attraverso il sito web del Presidio Slow Food.

"E' disponibile - spiega ancora Meninno - fresco in fasci e secco in trecce, mazzetti e teste. Il prodotto secco è disponibile da agosto a fine marzo dell'anno successivo perché conservato al naturale e non in cella frigo. Inoltre, la ristorazione preferisce la treccia, perché più comoda e per via del suo valore estetico.

"Purtroppo, considerato che la produzione di questa referenza non avviene su grandi superfici e dato che i produttori devono autocostituirsi il seme, è una referenza ancora poco conosciuta".

"Per il futuro - conclude il portavoce - ci piacerebbe incrementare le superfici produttive per ottenere rese maggiori, in modo da affrontare mercati più competitivi e, perché no?, anche catene distributive che promuovano percorsi di qualità".

Contatti:
Associazione produttori antico aglio dell'Ufita
C/o Dogana Aragonese di Flumeri - Contrada Doganelle, snc
83040 - Flumeri (AV) - Italy
Email: loconteangelo@alice.it
          antoniomeninno@hotmail.com
Web: aglio-antico-dellufita