Nonostante questo sia un anno con una produzione inferiore di fragole, soprattutto a causa delle condizioni meteo (piovose e più fredde del solito), l'offerta è stata superiore alla domanda, quest'ultima pesantemente colpita dalla crisi del Coronavirus. I prezzi si sono avvicinati molto a quelli non redditizi per la produzione, e si teme che, nella prossima stagione, la superficie fragolicola sarà ridotta.
Come afferma Juan Báñez, direttore della cooperativa Cuna de Platero, con sede a Moguer, Huelva: "Quest'anno è stato molto difficile, per il settore. Da quando è scoppiata la pandemia, non è stato possibile vendere tutta la frutta, pagata a prezzi bassi a causa della richiesta limitata. Tuttavia, la situazione avrebbe potuto essere anche peggiore, se il tempo fosse stato buono a Huelva e la produzione fosse risultata superiore. Nonostante tutto, continuiamo a lavorare, applicando tutte le misure igieniche necessarie per prevenire la diffusione del virus. Cercheremo di salvare la campagna, in modo che i produttori possano continuare a investire anche l'anno prossimo e piantare di nuovo".
Per quanto riguarda lamponi e mirtilli, i prezzi sono diminuiti anche qui. "A dicembre, l'eccesso di offerta dal Marocco ha fatto precipitare le quotazioni. Successivamente, l'offerta e la domanda in Europa si sono riequilibrate, garantendo fluidità nelle vendite, ma con medie più basse dei prezzi. Quest'anno, la produzione dei mirtilli è più limitata a causa delle condizioni climatiche miti. Per ora le vendite sono state regolari, nonostante i prezzi siano più bassi. Nel frattempo, la concorrenza con i mirtilli marocchini continua a crescere, ed è difficile persino conoscere le quantità reali che entrano nei mercati".
"Nonostante il difficile periodo che stiamo attraversando, continueremo a lavorare per offrire la massima qualità a prezzi ragionevoli, salvaguardando la produzione del prossimo anno", afferma Juan Báñez. "Speriamo che i fondi operativi offrano anche una certa flessibilità che aiuti i produttori, perché prevediamo che quest'anno ci saranno pochi investimenti, sia nelle infrastrutture che nella produzione. Nessuno si assumerà più rischi di quanto non sia necessario".
I cambiamenti nelle tendenze d'acquisto tra i consumatori, a causa della quarantena e della chiusura del canale Horeca, sono stati i principali fattori che hanno determinato il calo della domanda di fragole e di altre bacche. "I consumatori scelgono frutti con una lunga shelf life, per evitare di recarsi al supermercato più di una volta alla settimana. Inoltre, è possibile che le vendite di mirtilli e lamponi possano essere state influenzate dalla diminuzione del potere d'acquisto dei consumatori, sempre a causa di questa crisi".
A Huelva si stanno cercando soluzioni alla mancanza di manodopera, come l'assunzione di lavoratori di altri settori, attualmente disoccupati. "Questa soluzione è stata proposta dall'amministrazione, ma tra coloro che arrivano, molti lasciano il lavoro dopo pochi giorni perché non sono specializzati o non hanno esperienza in attività agricole. In questi momenti, è anche molto importante facilitare e migliorare la mobilità dei lavoratori esistenti, in modo che possano circolare e recarsi a lavorare nelle diverse aziende agricole".
Per maggiori informazioni:
Sergio Sainz (CCO)
Cuna de Platero
Camino de Montemayor, s/n. Moguer, Huelva. Spain
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M: +34 606828659
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