"La raccolta è il primo passo per determinare la qualità commerciale del prodotto finale. Pertanto, anche nel lavoro stagionale, come è quello della raccolta, ci vuole professionalità". Commenta così Fabio Mencarelli, professore ordinario del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agroambientali dell'Università di Pisa, in merito al grido d'allarme lanciato dagli imprenditori agricoli sulla mancanza di manodopera. "Da anni sono docente di Tecnologia della conservazione, condizionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli, ed è un'informazione che condivido sempre con gli studenti".
"E' noto che le perdite di prodotto per danni meccanici al momento della raccolta dell'ortofrutta sono enormi, pur non essendoci dati o stime in Italia a riguardo. Posso immaginare cosa può accadere nella raccolta di mele, pere, pesche, albicocche, uva da tavola, prodotti altamente deperibili, qualora siano raccolti da persone alla prima esperienza: lentezza nella scelta del prodotto in pianta, inesperienza nella disposizione del prodotto all'interno del contenitore, scarsa resistenza a operazioni che richiedono una certa abitudine fisica, soprattutto se non si ha esperienza".
Secondo Mencarelli, nella linea di condizionamento tutto ciò si risolve in una maggiore lentezza, perché aumentano gli scarti e si riduce il prodotto di prima categoria, quindi alla fine il tutto diventa un maggior costo di lavorazione (condizionamento), un minor guadagno per il produttore e un problema di smaltimento degli scarti.