L'emergenza sanitaria sta mettendo in crisi anche le aziende che producono il peperone di Senise Igp, il cosiddetto "oro rosso della Basilicata", con una perdita approssimativa calcolata intorno a 20/30mila euro per ogni realtà imprenditoriale.
Enrico Fanelli, presidente del Consorzio di Tutela del Peperone Igp di Senise, riferisce: "Le misure adottate per contrastare la diffusione del Covid-19 hanno provocato quasi un azzeramento delle vendite. Infatti, il 90% della produzione viene venduta al settore Horeca, attualmente inattivo. La restante parte, invece, viene distribuita tra mercati rionali (anche questi sospesi) e botteghe regionali e interregionali. Solitamente, terminiamo la commercializzazione della produzione dell'anno precedente intorno alla prima decade di giugno, ma questa volta si rischia di far rimanere invendute diverse tonnellate di prodotto, tra peperone secco e trasformato".
"Se il blocco dovesse allungarsi ulteriormente, le perdite potrebbero diventare ancora più significative. I danni nel breve periodo andranno a sommarsi a quelli nel medio-lungo perché, senza liquidità, non potranno essere avviati i nuovi cicli colturali, questi ultimi previsti per il mese di maggio".
"Nello stesso periodo dello scorso anno, le aziende avevano realizzato circa il 70% del fatturato annuale, dovuto principalmente all'avvicinarsi della stagione primaverile e della Pasqua, e quindi all'abitudine degli Italiani di trascorrere le festività in ristoranti e agriturismi. A tale situazione, si aggiunge il blocco delle vendite all'estero, sia nei Paesi UE che extra-UE".
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