La scorsa settimana i danni parevano più limitati, appena la gelata si era verificata. Ma oggi, a 8 giorni dall'evento, i danni sono più chiari e la situazione non è affatto rosea. Lo conferma Alessandro Morini, produttore con quasi 40 ettari di meleto in provincia di Verona.
"I danni maggiori si registrano su Gala e Golden. Perdiamo in termini di quantità e qualità - esordisce - e aumentano i costi. Prima di tutto, perché su un mazzetto di 5 fiori ho verificato che 2-3 sono neri, e quindi non produrranno. Quasi sempre, a essere perso è il primo fiore, quello che porta il frutto migliore come calibro e qualità. Rischiamo perciò una sensibile diminuzione della qualità generale. Ma ancora è presto per esserne certi".
Una cosa su cui invece non vi sono dubbi è il costo per il diradamento. "Il diradamento chimico sui fiori non è più possibile farlo, perciò dovremo intervenire manualmente sui mazzetti fiorali. Ma, a tal proposito, vi è un'altra grande incognita".
L'incognita è data dalla carenza di manodopera. "In genere, di questi tempi, avevo già operai stranieri che mi davano una mano. Oggi sono solo, o quasi, a portare avanti 40 ettari. Non è facile e si deve correre, ma certi ritmi non si possono reggere per molto. Se non si fa qualcosa sul fronte della manodopera avremo tutti dei seri problemi".
Secondo Morini, nel veronese il 70% delle mele è costituito da Golden e Gala che hanno risentito parecchio della gelata della scorsa settimana (cfr. FreshPlaza del 25 marzo 2020). Pink Lady ha avuto meno problemi. "Speriamo che in queste ore - conclude l'imprenditore - le gelate previste non arrechino ulteriori danni".