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La digitalizzazione presso gli spedizionieri doganali olandesi si sta dimostrando vantaggiosa

La scorsa settimana, il dipartimento olandese delle dogane ha dichiarato che avrebbe ridotto alcuni processi, come è stato riportato sul sito web del dipartimento. Questo ridimensionamento viene fatto responsabilmente, ove possibile. La misura è stata presa in relazione alla crisi del Coronavirus. Che impatto sta avendo questa decisione su importatori ed esportatori del settore ortofrutticolo del Paese?

Attualmente, i problemi tecnici sono minimi
La WA Customs è una società di spedizioni doganali che copre i Paesi Bassi e il Belgio, dove l’impatto da Coronavirus non è così evidente e non ha causato molti problemi al processo logistico. "I servizi essenziali del dipartimento doganale sono ancora attivi e funzionanti", afferma Alkine Barendrecht, consulente doganale presso la WA Customs. "Alcuni Paesi hanno chiuso i loro confini alle esportazioni, ma rimangono aperti ai beni primari, come frutta e verdura, anche se il trasporto di questi prodotti è sempre più intralciato dalle lunghe code che si creano alle frontiere interne europee. Questo è il caso del Belgio, dove la congestione dura diverse ore. E la situazione non migliora da giorni".

Alkine Barendrecht, consulente presso la WA Customs

Kevin van den Berg, il team leader della Customs Support / Phimex, ha notato che ci sono molti meno controlli fisici, alla dogana. "Prima era necessario un controllo fisico in più fasi, ora se ne svolge meno di uno. Questo chiaramente non incide negativamente sulla velocità del processo logistico. D'altro canto, sta diventando sempre più difficile raggiungere l'ufficio doganale. Lo si può fare solo in caso di difficoltà o problemi".

"Abbiamo un vantaggio, nei Paesi Bassi: i nostri processi sono già da tempo quasi completamente digitali. Le dogane possono quindi regolare il numero degli stessi controlli. Esistono ancora alcuni processi che devono essere eseguiti fisicamente, e questi potrebbero causare ritardi nel lungo periodo. Potrebbe accadere se il personale alla dogana dovesse essere ulteriormente ridimensionato. Ma non è ancora successo".

Europa
Anche in altri Paesi europei, questa crisi sembra avere attualmente un impatto limitato sui processi doganali. "Abbiamo uffici in Belgio,  ma anche in Germania, Polonia, Regno Unito e Paesi Bassi. Anche in questi Paesi le conseguenze sembrano finora contenute, e le spedizioni proseguono", afferma Kevin. "Alcune regole risultano temporaneamente più flessibili: invece di dover fornire la documentazione originale, la si può inviare anche via e-mail, per esempio".

"I nostri uffici tedeschi segnalano anche che i ritardi non sono eccessivi. E' solo ai confini esterni, dove vengono effettuati ulteriori controlli, che il trasporto su strada risulta talvolta notevolmente ritardato. Abbiamo aggiunto una pagina sul nostro sito Web per tenere aggiornati i nostri clienti e partner commerciali, e informarli su queste misure temporanee conseguenti all'emergenza Coronavirus".

Perù
Ma a Kevin hanno comunicato che in Perù, al momento, non sono presenti funzionari doganali. Non è pertanto possibile rilasciare visti di origine. "Se questi documenti non fossero più rilasciati, si potrebbero avere dazi più elevati sulle importazioni. Per tutti gli altri problemi pratici, è importante consultare il proprio agente doganale. E' possibile quindi trovare una soluzione praticabile e limitare i rischi".

Brexit
Negli ultimi mesi, la WA Customs ha sviluppato YourCustoms, spianando la strada alla digitalizzazione dei documenti. Questo passaggio è stato fatto in previsione della Brexit. Si sta rivelando utile anche in questo momento? "Le situazioni non si possono paragonare", afferma Alkine. "Abbiamo visto che il link semplifica l'organizzazione della documentazione. Ma, con la Brexit, dovremo affrontare un rapido aumento del numero di documenti. Adesso non è questo il problema, comunque. Attualmente dobbiamo far fronte alla carenza del personale e ai dipendenti che lavorano in smart working, qui presso la nostra azienda e presso quelle dei nostri clienti".

Kevin ha anche notato che, attualmente, l'elaborazione digitale dei dati è vantaggiosa perché velocizza l'elaborazione delle informazioni. "Vediamo che molti dei nostri clienti, sia importatori sia esportatori, non hanno ancora digitalizzato tutti i loro processi. C'è ancora molto margine di miglioramento. Non vale solo per la Brexit, ma anche per tutte le transazioni da e verso destinazioni esterne all'Unione europea".

"Per quanto riguarda la Brexit, la necessità di un rinvio dipenderà da come va questa crisi pandemica e dal suo impatto. Il mondo sta attraversando un periodo molto turbolento. E una Brexit nel breve periodo, di certo non ci aiuta", conclude Kevin.

Per maggiori informazioni:
Kelsey Schenk
Customs Support Group
11 - 19 Willem Barentsz Street
3165 AA, Rotterdam, NL
Tel: +31 (0) 107 988 300
Email: info@customssupport.com
Website: www.customssupport.com

Benny van Laerhoven
WA Customs
6041 Hazeldonk
4836 LA, Breda, NL
Tel: +31 (0) 765 964 921
Email: info@wacustoms.nl 
Website: www.wacustoms.nl

Data di pubblicazione: