"Se gli attuali modelli previsionali saranno confermati, nelle prime ore della mattina dell'1 e 2 aprile 2020 c'è il rischio di gelate al centro nord". Lo afferma l'esperto in meteorologia Maycol Checchinato, che aggiunge: "Già dalle prossime ore, sarà in arrivo aria fredda associata all'impulso artico, che scavalcherà le Alpi ed entrerà dalla porta della Bora, portando un peggioramento del tempo più esteso".
Quello che più preoccupa il mondo agricolo non è tanto la pioggia, e neppure la temperatura bassa, quanto le gelate previste mercoledì 1 e giovedì 2 aprile. "I modelli lo confermano, ma la gravità della gelata dipenderà dalla presenza o meno di vento e nubi. Basta una leggera velatura di nuvole ed ecco che la temperatura può rimanere a cavallo dello zero, senza scendere a livelli preoccupanti. Ma, ad ogni modo, occorre stare all'erta", precisa l'esperto.
Le aree centro settentrionali sono quelle più a rischio, e già sono state toccate dalla gelata del 24 marzo 2020. Per cercare di contrastare il gelo, si può ricorrere all'antibrina per chi ha l'impianto sovrachioma o sottochioma. Può essere utile anche irrigare con i rotoloni, o sottochioma con slitta oppure sovrachioma.
Anche le candele, nel numero di 250-300 a ettaro danno risultati, però il costo non è indifferente. C'è anche chi ha bruciato, la scorsa settimana, balle di fieno/paglia ai lati del frutteto o anche sparso la paglia lungo i filari, per poi incendiarla. Il sistema è un po' artigianale, ma può dare qualche piccolo vantaggio.
Non serve a nulla, invece, attivare le ventole; anzi, potrebbero aumentare i danni. Le ventole sono utili per gelate per convenzione, quando l'aria fredda staziona negli strati bassi e quella più calda negli strati più alti e quindi un rimescolamento è utile. Ma quando arriva una massa d'aria gelida uniforme, semplicemente non c'è aria più calda da smuovere.