Il settore asparagi non sta attraversando un periodo felice. Da un lato, la carenza di manodopera per la raccolta e, dall'altro, mercati poco reattivi nella domanda, causano prezzi di vendita non all'altezza delle aspettative. Se si considerano poi le recenti gelate che hanno compromesso parte dei raccolti al sud d'Italia, il quadro è completo. Ma se le cose in Italia non vanno bene, anche in altre nazioni ci sono problemi, come ad esempio in Francia.
Foto d'archivio
Un produttore del sud della Francia afferma: "Abbiamo raccolto per tre settimane, poi la situazione è precipitata, con un crollo della domanda del 50%. Diversi produttori hanno deciso di non raccogliere, per non rimetterci il costo della manodopera".
Alcune grandi cooperative hanno deciso di ritirare solo un quinto, per cui la gran parte degli asparagi andrà persa. "Alcuni di noi – aggiunge il produttore - continuano a raccogliere mettendo mezzi tecnici sulle bine, così da cercare di rallentare la crescita. Ciò ovviamente con la speranza di una ripresa del mercato. Abbiamo carenza di manodopera perché mancano gli operai dall'est Europa, per via dell'emergenza sanitaria".
Altri problemi registrati dall'agricoltore sono il rallentamento negli stabilimenti di lavorazione e confezionamento e qualche problema a livello logistico. "A tutto questo si aggiunga che, nella GDO, gli asparagi sono sottovalutati, a vantaggio di altre referenze di più largo consumo e che si conservano più a lungo come patate, carote, cipolle. Qualche catena sta cercando di fare promozioni abbattendo il prezzo, ma senza risultati tali da invertire il trend negativo".