Lunedì 23 marzo si è svolto il vertice nazionale dell'Associazione dei produttori di funghi italiani AIF che alla luce delle situazioni ha fatto il punto della situazione.
"In Italia il mercato dei funghi coltivati che consumava normalmente 57.000 tonnellate di funghi coltivati nel Paese, più quelli importati, ha tenuto fino alla scorsa settimana - ha affermato il presidente Carlo Pezzali - ma dalla completa chiusura di bar, ristoranti mercati, l'unico mercato possibile è rimasto quello della grande distribuzione che assorbe ancora una buona quantità di funghi ma non sufficiente da giustificare la nostra produzione".
Purtroppo anche l'industria conserviera è satura anche per le continue e incessanti importazioni dalla Polonia, che da un lato blocca i nostri prodotti in esportazione e in invece in Italia, nel settore dei funghi trova terreno fertile, forse fin troppo fertile.
Per questo l'appello dell'associazione che sta valutando come interpretare il futuro, e dei produttori che saranno costretti a ritarare le produzioni future, è di consumare funghi prodotti in Italia, sia nel fresco che nel conservato per far si che il settore italiano, con il problema in corso, non sia costretto a serrate che per il mondo del lavoro e dell'economia sarebbero letali.
Per questo l'associazione sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione con un fungo tricolore ed un claim che richiami l'unità, unanimemente utilizzato in questo periodo: "Insieme, ce la faremo".