Per la società francese Apifood, l'impatto del Coronavirus è stato inizialmente limitato. Ma oggi le preoccupazioni iniziano a farsi sentire a livello di fornitura. "Abbiamo una spada di Damocle che pende sopra le nostre teste. Per il momento, nonostante un leggero calo dell'offerta, riusciamo a mantenere la nostra attività, e facciamo del nostro meglio per continuare a fornire tutti i nostri clienti. Ma sappiamo che la situazione può cambiare dall'oggi al domani", spiega Eric Tastayre, direttore della Apifood. In effetti, una contaminazione da Covid-19 dei fornitori implicherebbe una quarantena per i dipendenti, il che porterebbe alla cessazione della nostra attività e della fornitura.
La domanda è stata particolarmente elevata, negli ultimi giorni, ma ora sta iniziando a scemare. "Abbiamo assistito a una corsa agli ordinativi fino all'introduzione del blocco. Da ieri stanno un po' rallentando. In Italia, pare che il settore ortofrutticolo ha subito un calo dell'attività dal 30 al 50%. Ci aspettiamo una situazione simile anche qui, nelle prossime settimane".
Alcuni prodotti più colpiti di altri
Eric osserva che non tutti i prodotti sono colpiti allo stesso modo dalla situazione. "Le principali referenze come mele, banane, arance e pere per ora sono in parte risparmiate, in termini di volumi venduti. Per quanto ci riguarda, registriamo una forte domanda di arance IGP dal Portogallo e di pere Rochas che, oltre a essere prodotti di grande qualità, contengono molte vitamine e quindi risultano particolarmente apprezzati nel contesto attuale. D'altra parte, siamo stati costretti a cancellare le promozioni che avevamo programmato, a causa della mancanza di offerta e della pressione sui prezzi provocata anche dalla minore disponibilità dei camion per il trasporto".
"Sono per esempio in calo gli ordini di fragole, un prodotto tipicamente legato alle festività. Abbiamo perso 1 euro al chilo in un solo giorno. Penso che le promozioni programmate saranno annullate, perché la fragola non è più un prodotto importante per i grandi rivenditori, come dovrebbe essere normalmente in questo periodo dell'anno. Ovviamente, i supermercati hanno ridotto i propri dipendenti, quindi dovranno limitare l'assortimento, dando precedenza ai prodotti con un elevato turnover".
Attenzione ai lavoratori
La metà dei dipendenti della Apifood ora lavora mediante il telelavoro. Per compensare questo leggero calo delle attività, la società ha prima chiesto ai suoi dipendenti di anticipare i loro giorni di ferie. Eric spera adesso di non dover prendere ulteriori misure.
"Come tutti gli altri, ci stiamo organizzando nel miglior modo possibile e viviamo giorno per giorno. Brancoliamo nel buio, e non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Ma non dobbiamo lamentarci. Alcuni hanno dovuto bloccare completamente le attività, una situazione che per fortuna non ha riguardato il nostro settore. Finché ci sarà disponibilità di prodotto, saremo in grado di mantenere un minimo di attività, di dare lavoro ai nostri dipendenti ed evitare una disoccupazione parziale. Faremo del nostro meglio per evitare il blocco delle attività, perché i nostri dipendenti sono la nostra priorità".
"A seconda di come si evolve la situazione, purtroppo potremmo dover intraprendere ulteriori azioni. Se si dovesse verificare solo un lieve calo dell'attività, chiederemo ai nostri dipendenti di anticipare le loro ferie. Se la situazione dovesse diventare più seria, saremo costretti a ridurre le ore di lavoro, mentre se dovesse ancora peggiorare, non avremo altra scelta che prendere in considerazione il licenziamento".
Incognite per la stagione estiva
La situazione è negativa per le campagne in corso, ma rappresenta anche un freno alla preparazione delle prossime campagne estive. "Normalmente, in questo periodo dell'anno programmiamo un certo numero di incontri con i nostri clienti per preparare i nostri principali frutti estivi, che sono la susina e l'uva da tavola", spiega Eric. "Questo è anche il periodo in cui avviene l'impollinazione. La stagione, tra l'altro, è relativamente atipica poiché praticamente non abbiamo avuto inverno, il che ha portato a un'impollinazione precoce. Non sappiamo ancora se questo ci favorisca, visto che si potrebbero avere ancora delle gelate ad aprile. Questo periodo dell'anno è sempre preoccupante, ma stavolta lo è ancor di più per queste particolari condizioni meteo. Ma ci adatteremo, come abbiamo sempre fatto per 30 anni".
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