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Stagione dell'asparago: in Sicilia la produzione e' a pieno regime

Le condizioni climatiche di questo 2020 hanno anticipato diversi raccolti rispetto al periodo di riferimento. In anticipo risulta anche la stagione siciliana dell'asparago. Per comprendere a che punto esattamente si trovi la produzione di questa referenza, abbiamo intervistato Enzo Rasà, presidente del Consorzio tra Produttori Agricoli dell'Asparago Sovrano.

Enzo Rasà

"La stagione produttiva in coltura protetta - risponde il presidente - è abbastanza precoce e di buona qualità. Quest'anno abbiamo iniziato a raccogliere intorno al 20 gennaio e in questo momento ci troviamo in piena produzione. Risulta relativamente precoce anche la raccolta in pieno campo, iniziata ai primi di marzo".

Il problema della scelta varietale
"Nel nostro settore, la difficoltà principale - prosegue l'esperto – è legata alla scelta varietale, poiché da circa 10 anni la varietà di punta, denominata 'Grande' ha perso progressivamente le proprie caratteristiche genetiche di origine, che portavano a produzione qualitative e quantitative che oggi ci sogniamo. Riusciva a fornire una produzione di oltre il 70% di extra e rese prossime a 10 ton/ha, anche se di contro manifestava una certa suscettibilità al fusarium, soprattutto nei terreni più sabbiosi a partire dal sesto-settimo anno di età. Allo stato attuale, l'unica scelta varietale rimasta per la produzione di asparago verde precoce, cade tra le varietà 'Vegalim' e 'Sunlim' e una nuova versione della varietà 'Grande' con la quale è stata rimpiazzata quella precedente, che però non è performante".

"Vegalim e Sunlim - spiega nel dettaglio Rasà - sono varietà molto simili tra loro e danno produzioni mediamente precoci, ma con solo il 30-40% di prodotto di calibro extra, con rese complessive che non superano 5 -6 ton/ha. Entrambe le varietà risultano abbastanza resistenti al fusarium ma anche mediamente suscettibile alla ruggine, una fitopatia riconoscibile da macchie gialle, in corrispondenza delle quali si differenziano le tipiche pustole di colore bruno-rossiccio. Il nuovo 'Grande', che è stato rimpiazzato da circa 5 anni, d'altro canto dà produzioni mediamente precoci, ma con il 40-45% di prodotto extra e con rese che non superano 6-7 ton/ha. Non conosciamo la sua resistenza al fusarium, perché gli impianti più vecchi non hanno più di 5 anni. Anche qui c'è una media suscettibilità alla ruggine".

La campagna commerciale
"Al momento, i prezzi sono del tutto allineati con quelli dell'anno scorso - rivela l'imprenditore - anche se ultimamente siamo un po' preoccupati a causa di una flessione dei consumi del nostro prodotto in Italia, a causa del problema Coronavirus. La GDO nazionale sembra preferire il prodotto proveniente dalla Spagna, acquistato a 4 euro al Kg, a fronte del nostro prodotto che viene acquistato a circa 6 €/kg. Un altro problema è che, in questo momento, la Spagna ha pochissima produzione, per cui non vorremmo che venisse immesso in commercio prodotto proveniente anche dal Cile e dal Perù".

"Il maggior prezzo del prodotto nazionale è giustificato dal fatto che le nostre coltivazioni seguono scrupolosamente un disciplinare di produzione integrato. Da quest'anno, inoltre, abbiamo risolto anche l'annoso problema del diserbo dell'asparagiaia, in quanto abbiamo trovato un sistema completamente naturale per il controllo delle erbe infestanti, quindi a breve ci accingeremo a convertire le nostre coltivazioni in regime di agricoltura biologica".

Contatti:
Consorzio Asparago Sovrano  
Contrada Imbaccari Soprano
94015 Piazza Armerina (EN) – Italia
Tel.: +39 3294267178
Email: info@asparagosovrano.it