A preoccupare il comparto agricolo non è solo l'emergenza Covid-19, ma anche l'andamento climatico. Infatti, in questi giorni stiamo assistendo a giornate di bel tempo in gran parte d'Italia, con temperature tipicamente primaverili e punte anche di 20 gradi in alcuni areali meridionali. Una situazione che rende ancora più difficile la quarantena di tutti noi italiani.
Sul lato agricolo, quindi, le orticole, in modo particolare i finocchi, sono sicuramente le referenze che soffrono di più, in questo periodo, mentre per le drupacee viene confermato un anticipo di maturazione di almeno una settimana un po' ovunque.
L'emergenza idrica è un ulteriore tasto dolente, e una situazione che ormai si protrae dallo scorso autunno, facendo diventare le campagne agricole sempre più sofferenti. Sono soprattutto le regioni del Sud a registrare dati al ribasso rispetto al 2019. In una nota dell'ANBI - Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue - si legge che gli invasi meridionali contano 400 milioni di metri cubi in meno rispetto all'anno scorso, ma addirittura un migliaio, se confrontiamo il dato con il 2010.
La Calabria, con i suoi 6 milioni di metri cubi disponibili, resta la regione con la situazione idrica più drammatica, rispetto alla Puglia con 147 milioni di metri cubi e alla Basilicata (260 milioni).
Da quest'ultima regione, Franco Lillo riferisce: "Mentre alcune referenze soffrono per il caldo, altre, invece, ne traggono vantaggio. E' il caso delle fragole, ad esempio, attualmente in piena raccolta. Limitando al massimo gli spostamenti, anche quelli lavorativi, rimango comunque in stretto contatto con altri agricoltori, i quali lamentano problemi nell'approvvigionamento di materiali per l'agricoltura. L'emergenza sanitaria, la mancanza di risorse idriche, i timori per ritorni di freddo si aggiungono alle diverse e già conosciute preoccupazioni degli imprenditori agricoli. Insomma, un periodo non proprio positivo".