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Progetto PROPLAT nelle Marche

Realizzato il piu' grande campo sperimentale al mondo di pesche e nettarine piatte

Marco Eleuteri, amministratore delegato della Op Armonia nonché titolare dell'azienda agricola Eleuteri, e Davide Neri, professore dell'UNIVPM, annunciano con orgoglio che è stato appena realizzato nelle Marche il più grande campo sperimentale al mondo dedicato esclusivamente alle pesche e nettarine piatte.

Si tratta del progetto PROPLAT-Produzione sostenibile di pesche e nettarine platicarpe marchigiane di alta qualità. Tre anni di durata con la partnership di Azienda agricola Eleuteri Laura (capofila), I Quattro società agricola srl, Università Politecnica delle Marche UNIVPM, Biomedfood srl (spin-off UNIVPM). Ad affiancarsi, anche l'IRTA (Spagna), probabilmente l'Istituto di ricerca più all'avanguardia al mondo per ciò che riguarda il comparto delle pesche e nettarine piatte.


A sinistra: Marco Eleuteri nell'appezzamento di Civitanova. Oggi l'azienda Eleuteri coltiva pesca Saturnia® su quattro appezzamenti: 3 nel maceratese e 1 nel fermano, per circa 60 ettari.

"Lo annunciamo in uno dei peggiori momenti che il nostro Paese abbia mai attraversato. Se di primati l'Italia ne aveva già tanti, ora ha anche questo: siamo leader nella sperimentazione e nella ricerca nel mondo delle pesche e nettarine platicarpe – dichiara Eleuteri (nella foto sopra) – E' un risultato straordinario, frutto di tanti anni di lavoro e che costituirà la base del nostro sviluppo futuro. Abbiamo buone possibilità di diventare, tra qualche anno, uno dei più importanti produttori al mondo di pesche piatte e decisamente il primo in termini di qualità gustative e nutraceutiche della frutta prodotta e di sostenibilità ambientale del sistema di coltivazione. Questo è il nostro obiettivo".


Appezzamenti del campo sperimentale.

"Del resto, già nel 2017 a Lerida, nel corso dell'incontro Quale futuro per la peschicoltura catalana, l'Assessorato all'agricoltura della Catalogna, invitandoci a raccontare la nostra storia ai produttori catalani, ci presentò come uno dei case history più virtuosi al mondo nel sistema produttivo internazionale delle pesche piatte. Per ciò che riguarda la pesca piatta, la Catalogna è la prima regione di produzione della Spagna, a sua volta principale Paese-produttore al mondo", continua Eleuteri.

"Il campo sperimentale si estende su circa 3 ettari, con circa 5.000 piante tra nuove varietà (40) e, soprattutto, nuove selezioni (80) già giudicate interessanti dai maggiori breeder al mondo, che ce le hanno fornite per testarle. Per circa il 40% si tratta di pesche, per il restante 60% di nettarine, tutte combinate su più portainnesti. Inoltre, sono circa 1.500 gli incroci realizzati e messi già a dimora, frutto della collaborazione con il Crea di Roma avviata cinque anni fa proprio per il miglioramento genetico della pesca platicarpa italiana".

Appezzamenti del campo sperimentale.

Per l'azienda agricola Eleuteri, si tratta di un investimento importante, di diverse centinaia di migliaia di euro. "Un investimento che ci consentirà, come Op Armonia, di cui la nostra azienda è socia, di raddoppiare le superfici coltivate nel corso dei prossimi cinque anni, passando dagli attuali 110 ettari a oltre 200 entro il 2025 – continua Eleuteri – Un'espansione che riguarderà per lo più le nettarine platicarpe. Considerando i tanti flop varietali del passato, una certa prudenza e un'attenta sperimentazione in campo sono necessarie per limitare al massimo gli errori, che nel nostro settore non ci possiamo certo permettere".

Il progetto si propone di consolidare la presenza sul mercato e il consumo di platicarpe marchigiane di alto valore nutrizionale, prodotte in modo innovativo e sostenibile. Il nucleo produttivo di eccellenza, già presente sul territorio, viene rafforzato dall'introduzione di varietà capaci di ampliare la finestra produttiva attuale con nuove tipologie di pesche e nettarine piatte.

"La selezione delle varietà più interessanti – aggiunge il prof. Neri –avviene sul posto, in modo da favorire varietà particolarmente resilienti nel nostro ambiente di coltivazione e capaci di avvantaggiarsi al massimo dall'introduzione di tecniche di gestione volte a promuovere qualità e sostenibilità. Obiettivo è la qualità dei frutti ma anche la loro salubrità, per cui una parte del lavoro sperimentale è volta alla riduzione di input chimici attraverso l'introduzione di mezzi meccanici e biologici di controllo e un incremento della biodiversità complessiva del frutteto e della sua capacità soppressiva verso patogeni e parassiti".

La qualità e le proprietà nutrizionali dei frutti verranno valutate presso l'Università Politecnica delle Marche e verranno comunicate ai consumatori attraverso attività di promozione e divulgazione comprese le indicazioni sui tempi ottimali di consumo.

"Le nuove varietà sono testate presso l'azienda Eleuteri e, con lo stesso protocollo di valutazione, ma solo per le principali varietà già disponibili come riferimento, presso l'istituto di ricerca dell'IRTA in Spagna, al fine di determinare quali sono le più interessanti e adatte alla realtà produttiva marchigiana – continua Neri – Fra le innovazioni tecnico agronomiche proposte, ci sono nuove tecniche di coltivazione a basso impatto o biologiche. Reti fotoselettive capaci di anticipare i tempi di maturazione saranno impiegate anche con funzione antigoccia e antigrandine per il contenimento di fisiopatie e patologie e come schermo meccanico alla penetrazione di cimice asiatica Halyomorpha halys, consentendo produzioni più sostenibili attraverso un abbattimento del ricorso a mezzi chimici di difesa".

Secondo Neri, garantire un'efficace difesa fitosanitaria sarà prerogativa essenziale per l'introduzione di varietà di nettarine platicarpe, interessanti per il mercato per le loro elevate qualità nutrizionali, oltre che per la praticità di consumo.

"L'adozione di pacciamature vive sottofila (fragole selvatiche e menta) limiterà il ricorso a diserbi chimici e alle lavorazioni del terreno, il tutto con l’obiettivo di aumentare la sostenibilità ambientale della coltivazione e favorire la multifunzionalità del nostro territorio. L'impiego di mezzi meccanici e biologici, in sostituzione di quelli chimici, consentirà un abbattimento dei residui chimici su frutti di cui si renderà pertanto consumabile anche la buccia, particolarmente ricca di polifenoli, vitamine e antiossidanti".

Le proprietà nutraceutiche e funzionali delle varietà introdotte saranno descritte e valorizzate con azioni di verifica presso i consumatori. Nel 2019 sono stati già effettuate diverse iniziative che hanno messo in evidenza come il consumatore sia molto sensibile alle caratteristiche tipiche della pesca bianca piatta, sapore, profumo e croccantezza. Lo spin-off Biomedfood e i due dipartimenti di UNIVPM (D3A e DISCO) coinvolti stanno monitorando l'evoluzione dei parametri qualitativi in post-raccolta per determinare la raccolta migliore e far arrivare al consumatore il frutto nel momento ideale di consumo.

A sinistra: Early Saturnia® maturazione nelle Marche prima metà di maggio. A destra: Stark Saturn®. Quattro esemplari piantati nel 1985, in perfetta forma dopo 35 anni, vigilano sui nuovi incroci messi a dimora a pochi metri.

"In particolare – sottolinea Neri – durante il primo anno di progetto è stato effettuato l'impianto dei campi sperimentali e sono iniziate le valutazioni sulla qualità dei frutti presso l'Istituto spagnolo IRTA e l'UNIVPM. Sono in corso le valutazioni delle qualità nutrizionali dei frutti delle varietà considerate nel progetto. Sono state effettuate sedute di assaggio con consumatori adulti e bambini per valutare l'accoglienza di frutti raccolti a maturità differente e con tempi diversi di post raccolta. Sono inoltre state effettuate analisi sui frutti di una varietà di riferimento, prodotti in Italia presso l'azienda Eleuteri, per valutare la rispondenza tra la selezione visiva effettuata alla raccolta e i parametri misurabili, che indicano l'effettivo stato di maturazione, al momento della raccolta e nel post-raccolta".

Fra le attività collaterali del progetto, ma non per questo meno importanti, ci sono anche gli scambi internazionali per gli studenti dell'Università Politecnica delle Marche. Durante il 2019, uno studente della Politecnica ha potuto svolgere il proprio tirocinio e la tesi di laurea presso il centro di ricerca dell'IRTA a Lerida grazie al progetto Erasmus e con il supporto economico dell'azienda Eleuteri.

Grazie alla collaborazione di tutte le unità si potranno fornire al consumatore frutti di grande qualità e gli strumenti per comprendere le caratteristiche nutrizionali dei prodotti acquistati, con un racconto immediato e chiaro della storia e del valore nutrizionale della pesca piatta.