"Alcune grandi catene di supermercati polacche ci hanno comunicato di non voler più acquistare frutta e verdura italiana, perché ritenute una fonte di trasmissione del virus. Venerdì, tramite mail, hanno disdetto tutti gli ordinativi in programma a partire dal prossimo 18 marzo 2020, oltre a comunicarci che, da questa data in poi, non verrà più accettata merce italiana". A spiegarlo a FreshPlaza è un responsabile di una società agricola che esporta ortofrutta in molti Paesi europei, tra cui anche la Polonia.
"Tra i primi ad aver preso questa decisione c'è Carrefour Polonia, ma da quanto si dice, potrebbero essere diverse le catene intenzionate a seguire l'ingiustificata iniziativa commerciale del brand francese. Oggi è in arrivo l'ultimo nostro carico di merce nei magazzini della GDO polacca che riforniamo".
"Lavoriamo molto con la Polonia, e una decisione del genere ci determinerebbe una perdita poco indifferente. Le principali referenze esportate sono kiwi, cavolo, prezzemolo, aneto e arance rosse di Sicilia, dove, per queste ultime, abbiamo avuto un aumento delle richieste di circa il 30/35% in più rispetto ad alcuni giorni fa. A essere aumentati sono anche i costi dei trasporti per la Polonia (dai 500 ai 700 euro in poco tempo), proprio perché gli autotrasportatori disponibili sono sempre meno".
Nelle ultime ore, secondo una nota arrivata in redazione dal Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, si evincono rassicurazioni in merito alle esportazioni agroalimentari. Sia Carrefour che Zabka hanno dichiarato che continueranno l'approvvigionamento di prodotti enogastronomici dall'Italia. Si attendono ulteriori aggiornamenti nella giornata odierna.
Aggiornamenti: Carrefour spiega: "In relazione alla notizia circa la decisione di sospendere l'approvvigionamento di prodotti agroalimentari italiani in Polonia, Carrefour smentisce categoricamente. L'azienda, infatti, come anche sottolineato dal sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L'Abbate, ha dichiarato che continuerà ad acquistare e distribuire i prodotti enogastronomici dall'Italia, non vi è stato, inoltre, alcun annullamento degli ordini ai fornitori italiani".
In conclusione, ricordiamo ai nostri lettori che, come riportato anche sul sito del Ministero della Salute, normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono attraverso gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche.
L'Efsa, (l'Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare), ha ribadito che non ci sono prove che il cibo sia fonte o via di trasmissione del virus. Come dichiarato anche dal Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), esso si diffonde tramite goccioline respiratorie che le persone emanano quando starnutiscono, tossiscono o espirano.