Per gli agricoltori del nord d'Italia è un problema drammatico, che già ha messo in ginocchio alcune produzioni. Stiamo parlando dell'infestazione da cimice asiatica.
Ieri, 12 marzo 2020, il governo ha dichiarato lo stato di calamità per i territori delle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Per altre Regioni le verifiche sono ancora in atto, ma si potrebbe giungere alla dichiarazione di calamità già nei prossimi giorni. I danni che si cercherà di mitigare, in minima parte considerando il budget a disposizione, sono quelli relativi al 2019.
Nel dettaglio, ecco cosa si potrà chiedere:
- contributi in conto capitale fino all'80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria,
- prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell'anno in cui si è verificato l'evento e in quello successivo,
- proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell'anno in cui si è verificato l'evento calamitoso,
- esonero parziale (fino al 50%) dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti.
Le domande di intervento dovranno essere presentate alle Regioni entro quarantacinque giorni dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Considerata l'attuale situazione nazionale, con l'impossibilità di muoversi su tutto il territorio nazionale, e con i centri di assistenza fiscale CAF e i vari uffici quasi fermi, l'auspicio è che in merito alle scadenze si tenga conto dei provvedimenti attuali e prossimi sull'impossibilità di uscire di casa causa delle misure anti-Coronavirus.
Sulla base delle richieste regionali, integralmente accolte dal Ministero, gli agricoltori situati nei territori delimitati potranno far fronte ai danni subiti grazie agli aiuti contemplati dal Fondo di Solidarietà Nazionale, appositamente finanziato con 80 milioni nell'ultima Legge di bilancio per il ristoro dei danni provocati dalla cimice asiatica.