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Crescono i contagi in molti altri Paesi, prese le prime misure preventive

Coronavirus: non e' emergenza solo in Cina e Italia

L'Organizzazione mondiale della salute ha dichiarato la pandemia per il Covid-19: pare, infatti, che solo in Antartide non siano riportati contagi.

La pandemia è stata dichiarata per due ragioni principali: la velocità e la scala di trasmissione del virus; il fatto che alcuni Paesi non si siano approcciati a questa minaccia con il livello di impegno politico necessario per controllarla (leggi la nota).

Nella vicenda Coronavirus, i governi di Pechino e Roma sono intervenuti con più decisione e si sono guadagnati le lodi dell'Oms. "Siamo grati per le misure adottate in Iran, Italia e Corea per rallentare il virus e controllare le epidemie. Le vostre misure ci serviranno da lezione per affrontare la situazione anche negli altri Paesi" ha dichiarato l'Oms. "Sappiamo che ciò sta avendo un pesante impatto sulle società e sulle economie, proprio come accaduto in Cina. Tutti i Paesi devono trovare un buon equilibrio tra la difesa della salute, la riduzione al minimo delle perturbazioni economiche e sociali e il rispetto dei diritti umani".

In Europa, però, le azioni intraprese dall'Italia sono state considerate esagerate sin dall'inizio. "Non si può bloccare un Paese per un'influenza un po' più forte" è stato il sentire comune, all'estero. Ora tutte le nazioni corrono ai ripari per arginare la diffusione del virus, pur essendo chiaramente in ritardo.

Ma facciamo il punto sulla situazione, in base ai dati disponibili (difficili da reperire in taluni casi), in alcune delle principali nazioni con le quali il nostro Paese ha contatti commerciali.

Spagna
Fino a ieri, 12 marzo 2020, il numero dei contagiati era 2.968, con un numero di 84 decessi. I governi catalano, basco, galiziano e murciano hanno chiuso le scuole, unendosi così a Madrid e La Rioja. Lo farà anche Burgos, la capitale della comunità autonoma di Castiglia e León. 

Il sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, ha chiesto ai cittadini di non uscire di casa, se non strettamente necessario. La Liga ha sospeso le due giornate di partite in programma a porte chiuse, dopo che il Real Madrid ha messo in quarantena tutta la sua squadra di calcio e di basket, a seguito della scoperta di un giocatore di basket risultato positivo. Il ministero degli interni ha isolato 16 prigioni con 11.000 prigionieri per evitare il contagio.

Supermercati presi d'assalto, proprio come era successo per l'Italia qualche settimana fa (cfr. FreshPlaza del 24/02/2020).

Francia
Dal 24 gennaio 2020, la Francia ha avuto 2.876 casi confermati di Coronavirus. Dall'inizio dell'epidemia, sono morte 61 persone.

Il virus spinge le famiglie a fare scorte alimentari. Assicurandosi che non ci sia il rischio di carenze, Grande distribuzione e produttori stanno facendo tutto il possibile per evitare gap di prodotti sugli scaffali.

Germania
Gli ultimi dati dell'Istituto Koch di Berlino indicano che il numero di casi confermati per Coronavirus (compresi i decessi) è 2.369. Come riporta ilfattoquotidiano.it, Angela Merkel e il suo governo hanno assicurato di prendere sul serio l'emergenza, ma per ora sono arrivati solo appelli alla popolazione. Le decisioni vengono prese localmente e anche per questo si procede a macchia di leopardo. Il sindaco di Berlino teme si stia facendo troppo poco. La Germania ha però dalla sua che gli ospedali possono contare su 28mila letti di terapia intensiva. 

Paesi Bassi
Il bilancio olandese parla per il momento di 614 casi positivi al virus e 5 morti. Nei Paesi Bassi, da ieri 12 marzo sono state applicate nuove misure contro la diffusione del Coronavirus. Fino al 31 marzo, tutti dovranno: rimanere a casa in caso di raffreddore, tosse, mal di gola o febbre; evitare i contatti sociali; non chiamare il medico di famiglia finché i sintomi non peggiorano. Gli incontri con oltre 100 persone vengono cancellati in tutta la nazione (vale anche per musei, sale da concerto, teatri, club sportivi e competizioni sportive).

In tutti i Paesi Bassi, i cittadini sono chiamati a lavorare il più possibile da casa o a distribuire il proprio orario di lavoro in ufficio. Alle università viene chiesto di offrire istruzione online invece di lezioni standard. Le scuole primarie, secondarie e professionali rimangono invece aperte: la possibilità di contagio è limitata e l'ambiente è meno internazionale. Infatti, i bambini e i giovani non sarebbero il gruppo che corre i rischi più elevati.

Belgio
Dall'inizio dell'epidemia, il numero totale dei casi positivi in Belgio è pari a 399 (vedi nota ufficiale). L'11 marzo, la rete dei laboratori nazionali di riferimento ha testato 806 campioni, 85 dei quali sono risultati positivi al virus Covid-19 (66 nelle Fiandre, 3 a Bruxelles, 16 in Vallonia).

Stati Uniti
Dall'altra parte dell'oceano Atlantico, si contano oltre 1.200 casi accertati e 37 vittime. "Per proteggere gli americani e sconfiggere il virus, dobbiamo prendere misure senza precedenti nella nostra storia. Per questo ho deciso di sospendere per 30 giorni ogni viaggio dall'Europa agli Stati Uniti", ha dichiarato unilateralmente il Presidente degli Usa, Donald Trump, scatenando reazioni in Europa.