L'Università di Bologna prosegue le prove su selezioni di mela di diverse tipologie. Ieri, 4 marzo 2020, il docente Stefano Tartarini e Roberto Gregori (breeder) hanno organizzato un panel test su diverse mele conservate in cella e raccolte in momenti diversi.
Stefano Tartarini e Roberto Gregori
Presenti al panel test: tecnici di cooperative, strutture private e vivaisti. L'evento si è svolto presso il Dipartimento di colture arboree dell'ateneo bolognese. "Il panel test di oggi - ha spiegato Gregori - fa seguito alla visita in campo dello scorso ottobre (cfr. Freshplaza del 30/10/2019) in cui le medesime selezioni erano state viste nell'impianto produttivo".
Le mele tagliate pronte per il panel
Dai vari assaggi, sono emersi alcuni aspetti: ogni selezione, dopo 4-5 mesi dalla raccolta, esprime il miglior potenziale quando è stata raccolta in un periodo intermedio. Quando, e se, diventeranno varietà commerciali, occorrerà valutare a quale tipo di mercato saranno destinate.
Diversi gli esperti intervenuti. A destra Riccardo e Giovanni Zanzi della Vivai F.lli Zanzi
"Ne abbiamo una con elevato °brix - ha detto Tartarini - ed è la selezione B48C251, quella rugginosa per intenderci. Raggiunge spesso i 22 gradi brix, anche se quest'anno si è fermata a 20". Dal panel test è emerso che la raccolta più precoce e intermedia hanno dimostrato un buon equilibrio.
Anche la selezione B47G082 ha dato il meglio di sé con raccolta intermedia. Lo scopo è quello di verificare la migliore tenuta in cella e il raggiungimento di un gradevole equilibrio fra acidi e zuccheri.
"Tutte le mele sono state conservate in atmosfera controllata - ha precisato Gregori - senza l'aggiunta di altre molecole. Sono tutte selezioni tolleranti la ticchiolatura e due (B47G086 e B47G082) tollerano anche l'afide grigio".
Circa la colorazione, alcune selezioni hanno risentito della mancanza di differenze di temperatura fra giorno e notte, in maniera più marcata se protette da reti.
Contatti:
Email: kto@unibo.it