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Intervista a Simona Riccio, social media marketing manager

L'ortofrutta ai tempi dei social media

La comunicazione del settore ortofrutticolo e, più generalmente, dell'agrifood, assume una sempre maggiore importanza e passa sostanzialmente anche attraverso la digital transformation. Si tratta di un modo per comunicare in maniera innovativa e corretta verso i consumatori, ma anche per cogliere opportunità di business.

In tal senso, una realtà editoriale come la nostra testata non solo è stata foriera di una comunicazione B2B moderna, innovativa, efficace e internazionale, ma ha - di fatto - creato un filone giornalistico nuovo nel suo genere, già a cominciare dal 1996.

Simona Riccio

Per comprendere meglio come funziona la digital transformation ai tempi dei social, abbiamo intervistato Simona Riccio, Social Media Marketing Manager.

"Stare sul web significa stare dove le persone sono, dove le persone cercano informazioni di qualsiasi genere. Se non ci sei, non servi! – spiega Riccio - Il Report Digital 2020 di We Are Social, conferma che l'Italia è un paese maturo, connesso, social e con un trend in crescita per quanto concerne l'utilizzo di Internet, dei social e delle nuove tecnologie, con quasi 50 milioni di persone online e 35 milioni presenti ed attive sui social. E' fondamentale far comprendere alle aziende agricole, attraverso professionisti che conoscono il settore, perché è necessario usare il web".

Dato che i social media non hanno il compito di sostituirsi ai giornali, i quanto organi di informazione qualificata, mediata e filtrata dal sapere di un professionista, quali sono i social che possono utilizzare le aziende?

"Innanzitutto, è fondamentale avere un il sito web ben curato e completo – risponde l'esperta - Per quanto concerne le pagine social, considerando che le nostre aziende, le persone che lavorano e il nostro territorio danno emozione, consiglio il canale YouTube per i video, Facebook e Instagram. Anche Tik Tok trova spazio nel food e ovviamente Linkedin".

Le insidie nascoste
"I pro in questo campo sono moltissimi - dice - se consideriamo che il web non ha barriere. Possiamo raggiungere una persona che sta dall'altra parte del mondo in pochi secondi. Ma è anche vero che la mole di dati immessi sul web in un qualsiasi momento è altissima. La possibilità di imbatterci in fake news è elevata. Le persone sono sempre più diffidenti nei confronti delle cose che vedono e sentono su Internet. Il 56% degli adulti di età superiore ai 18 anni in tutto il mondo, intervistati dal Reuters Institute for the Study of Journalism, ha dichiarato di essere 'preoccupato' per ciò che è reale o falso, rispetto al 54% nello studio dell'anno precedente. In Italia, la percentuale è del 52% (Fonte: We Are Social 2020). Utilizzare bene il web da parte delle aziende, comunicando in maniera trasparente, vuol dire rafforzare il personal branding e combattere le fake news".

Di recente, il Ministro dell'Agricoltura, Teresa Bellanova (nella foto sopra), ha invitato tutti i protagonisti dell'agroalimentare italiano a rilanciare sui canali social immagini e video dei loro prodotti, utilizzando l'hashtag #litaliafabene. L'idea è quella di far comprendere, attraverso la documentazione vera, il lavoro di persone che ogni giorno mettono a disposizione competenze, professionalità e passione per fornire buoni prodotti agroalimentari.

"E' un'ottima iniziativa! Si tratta di far conoscere le tecniche di produzione e la qualità delle nostre eccellenze italiane soprattutto all'estero – conclude la Social Media Marketing Manager - Far conoscere il made in Italy agli italiani e al mondo significa valorizzare e tutelare i prodotti, la filiera e rendere il consumatore consapevole. L'Italia deve continuare a dimostrare di essere una grande potenza dell'agroalimentare e attraverso questa campagna social si vuole fare squadra: 'Tutti per Uno, Uno per Tutti '. Chi segue i canali della Ministra sa che è attenta all'hashtag, li brandizza, li ricondivide sui propri canali, ringraziando e rendendo il contenuto sul web una vera e propria conversazione. Questo è lo scopo della Rete e mi auguro possa essere preso come stimolo dal settore per iniziare a usare sempre più gli strumenti elettronici per comunicare correttamente".

Contatti:
www.simonariccio.it