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Orticoltura: come difendersi dalle malattie radicali

In agricoltura, le malattie fungine a carico dell'apparato radicale sono tra le avversità più temibili che ci si possa trovare ad affrontare. Esse possono penalizzare lo sviluppo vegetativo, compromettere gravemente la quantità e qualità del raccolto o distruggere un intero impianto. Oggi l'innovazione offre nuove soluzioni al problema.

Quali sono le sfide di oggi
L'agricoltura internazionale sta attraversando un'importante fase evolutiva, sospinta dalle nuove abitudini dei consumatori e dalla crescente attenzione alla tutela ambientale. Oggi la sfida che ogni agricoltore è chiamato a raccogliere è quella di coniugare pratiche di coltivazione a impatto minimo con elevati standard produttivi. Si devono quindi ottenere raccolti abbondanti e di qualità, con risorse sostenibili.

Proteggere le colture dai patogeni fungini è senza dubbio una delle maggiori criticità. L'elenco dei fungicidi impiegabili si accorcia velocemente, mentre i patogeni sviluppano resistenze che riducono l'efficacia dei formulati convenzionalmente applicati. I frequenti ristoppi e le lavorazioni del terreno, ridotte all'essenziale, hanno inoltre intensificato l'aggressività dei patogeni, con aumento dei danni alle colture. 

Attacchi fungini alla radice: i danni
Un apparato radicale efficiente e sano è il presupposto alla base di una produzione abbondante e di qualità. Trovandosi a contatto con l'umidità e i microrganismi del terreno, la radice ed il colletto sono facilmente attaccabili dai patogeni (in particolare da quelli fungini). Quando la radice si ammala, la pianta viene privata della principale via di nutrimento ed idratazione, determinando un immediato impoverimento delle caratteristiche organolettiche del raccolto ed una maggior sensibilità alle condizioni ambientali sfavorevoli. A un iniziale avvizzimento di alcune porzioni della pianta, seguirà inevitabilmente la morte dei tessuti, con gravi ripercussioni economiche per l'agricoltore. 

Fungicida di nuova generazione
Contro le malattie fungine, adottare strategie preventive è preferibile rispetto a dover curare, ma una soluzione efficace deve poter fare entrambe le cose. T34 Biocontrol® è un nuovo fungicida biologico a base di conidi del fungo Trichoderma asperellum, ceppo T34.

Biolchim afferma: "Questo particolare ceppo dell'organismo antagonista, unico per efficacia ed aggressività verso i patogeni, è in grado di colonizzare velocemente la rizosfera, dove previene e blocca l'insediamento e lo sviluppo dei funghi nocivi, promuovendo al contempo la crescita della pianta". 

Ad elevata concentrazione, T34 Biocontrol® rimane efficace a un dosaggio più basso rispetto ad altri prodotti di questa categoria. T34 Biocontrol® è utilizzabile anche in agricoltura biologica, non lascia alcun residuo e non ha tempo di carenza.

Come agisce il ceppo T34
Una volta insediato nel substrato, T34 Biocontrol® contrasta i patogeni con un duplice meccanismo d'azione (azione preventiva + azione curativa). Esso inoltre interagisce con la pianta, promuovendone la crescita (effetto biostimolante). 

Quando e come si impiega
T34 Biocontrol® è registrato per l'impiego contro Pythium aphanidermatum su Solanacee (pomodoro, peperone, melanzana) e Cucurbitacee (cetriolo, zucchino, zucca, melone, cocomero) e contro Fusarium oxysporum su garofano. 

Per massimizzare l'efficacia dell'intervento con T34 Biocontrol®, si consiglia di aggiungere NOV@® alla dose di 10 L/ha alla soluzione, al momento dell'impiego.

Contatta l'ufficio agronomico Biolchim per definire la strategia migliore per il tuo impianto.

Contatti:
Biolchim Spa
Via San Carlo 2130
Medicina (BO)
Tel.: (+39) 051 6971811
Email: biolchim@biolchim.it
Web: www.biolchim.it

Data di pubblicazione: