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Nuovo riconoscimento del Distretto, dopo due anni e mezzo di attesa

Il Distretto Agrumi di Sicilia rinnova l'invito al ministro Bellanova

"Una bella notizia per il mondo agrumicolo siciliano. Finalmente! E' proprio il caso di dirlo, perché è arrivato il decreto di riconoscimento del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, atteso dal comparto da quasi due anni e mezzo". Con queste parole Federica Argentati, presidente del distretto agrumi di Sicilia, esprime la propria soddisfazione per l'uscita dallo stallo in cui il riconoscimento era rimasto relegato.

Federica Argentati, Fruit Logistica 2020, Berlino.

"Si tratta di un importante segnale per le imprese – ha detto Argentati - che da sempre credono a questa forma di aggregazione, ma rappresenta un segnale importante anche per il mondo della Cooperazione in generale. Non abbiamo mai smesso di lavorare, ma da oggi potremo operare con maggiore entusiasmo, non solo in maniera autonoma come Distretto Agrumi di Sicilia, ma anche come riferimento certo della filiera, all'interno del Distretto del Cibo. Riepilogando: abbiamo il Distretto delle filiere e dei territori in rete, su base regionale, e un Distretto produttivo (che organizza una filiera) e che adesso dialoga con le altre filiere".

"Importante anche la dichiarazione dell'assessore Mimmo Turano – ha rimarcato la presidente - il quale afferma che i distretti produttivi entrano a far parte della nuova programmazione comunitaria. Questo è un segnale fondamentale sia per la crescita dello strumento aggregativo in sé, ma anche per una risposta alle imprese che deve essere premiante e diretta e che deve incentivare l'aggregazione. Quindi un plauso all'assessore regionale alle Attività produttive Turano e al suo direttore generale Carmelo Frittitta, perché indubbiamente hanno accelerato questo provvedimento".

Il Distretto è stato riconosciuto per la prima volta nel 2008, ma come Distretto dell'arancia Rossa; nel 2011 invece ha subito una modifica, diventando Distretto Agrumi di Sicilia, perché si è riusciti a mettere insieme le produzioni di qualità e le imprese rappresentative di tutto il territorio siciliano.

"Oggi il Distretto Agrumi di Sicilia – ha proseguito Federica Argentati - rappresenta veramente una fetta importante della nostra agricoltura regionale. Basti pensare che ci sono 55 imprese all'interno della società consortile Distretto Agrumi di Sicilia che è stata costituita per dare maggiore efficacia allo strumento distrettuale. Tra queste, ci sono una decina di Organizzazioni Produttori, molte imprese anche singole di produzione e operatori commerciali e tutti i Consorzi di Tutela delle produzioni di qualità DOP e IGP. Abbiamo un grandissimo bisogno di fare operazioni di sistema, in cui si compongano tavoli tecnici nei quali ragionare in maniera condivisa, dove innanzitutto si possano analizzare le esigenze del comparto e quindi trasformarle in una strategia, che deve necessariamente essere quella siciliana sugli agrumi".

"Del resto, la Sicilia rappresenta circa il 60% della produzione agrumicola nazionale e anche per questo motivo non posso non rinnovare l'invito al ministro Bellanova – ha concluso la manager - che peraltro, durante la fiera Fruit logistica, ci ha assicurato la sua disponibilità a venire in Sicilia per parlare con il Distretto Agrumi. Si tratterebbe di un confronto importante, affinché anche le istituzioni si rendano conto che l'interlocuzione deve essere condivisa. Ricordiamoci che, all'interno del Distretto Agrumi, siedono nel consiglio di amministrazione anche le organizzazioni di categoria che hanno sottoscritto il Patto di Sviluppo Distrettuale, come CIA Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confcooperative Sicilia e, da pochissimo, Fruitimprese Sicilia. Quindi venire a parlare con il Distretto Agrumi non significa parlare con un'impresa, ma dialogare con un sistema strutturato e ben articolato. Ed è proprio il dialogo che mi aspetto dalle istituzioni in questo momento".