Il 2020 non sarà ricordato solo per le emergenze sanitarie, ma anche per lo stallo a livello di assicurazioni delle colture. Le Compagnie partono da una base di aumento del 20% e per i Consorzi di difesa questo non è ammissibile.
Un aumento di tale entità andrebbe a gravare sia sulla quota a carico dell'agricoltore, sia su quella a carico dello stato. Dal canto loro, le Compagnie affermano che, a causa dei maggiori sinistri degli ultimi anni, l'aumento è inevitabile.
"Occorre superare lo scoglio - afferma Stefano Francia, presidente del Condifesa Ravenna - e ragionare su altri termini. Non sono il primo a dire (cfr. Freshplaza del 24/02/2020) che occorrerebbe estendere l'assicurazione, obbligatoria, per lo meno a tutte quelle aziende che beneficiano della Pac. Allargando la platea, e su tutte le colture, si andrebbe a ridurre il rischio e anche gli agricoltori pagherebbero meno perché le Compagnie andrebbero a spalmare il rischio su tutta Italia".
L'altro aspetto, al fine di evitare ogni anno il teatrino dell' "apro - non apro" la campagna di questo periodo, è quello di rendere l'assicurazione annuale. "Con un meccanismo simile a quello per le polizze auto, bonus/malus, e con rinnovo automatico e relativa copertura tutto l'anno".
Aggiornamento: nella giornata di mercoledì 26/02/2020 Condifesa Ravenna ha raggiunto l'accordo con alcune Compagnie e ha dato il via alla Campagna assicurativa.