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Romain Cools e Marc Van Herreweghe (Belgapom) sul divieto all'uso del CIPC

L'intero settore pataticolo europeo si trova di fronte a una sfida

Il divieto UE che riguarda l'antigermogliante Chlorpropham (CIPC), in vigore dal primo gennaio 2020, potrebbe avere effetti drammatici per il settore pataticolo.

"In Belgio, a essere interessati dal divieto sono soprattutto i settori della trasformazione e delle esportazioni, poiché la misura riguarda le patate da conservazione", affermano Romain Cools e Marc Van Herreweghe della Belgapom.

"Le patate novelle, infatti, di solito vengono trattate poco, o addirittura per niente. Inizialmente, si è pensato ad acquisire delle conoscenze sull'uso di strumenti alternativi, successivamente anche a prevenire la possibile contaminazione crociata delle patate immagazzinate o trasportate in impianti che un tempo funzionavano con il CIPC".

 Marc Van Herreweghe e Romain Cools

Se, a causa del divieto, le esportazioni del settore pataticolo belga si troveranno sotto pressione, è ancora da verificare, secondo Marc e Romain. "L’Organizzazione olandese delle patate (NAO) ha chiesto di fare un'eccezione, ma le possibilità che la richiesta venga accolta sono molto limitate, e ha avviato uno studio insieme all'Università di Wageningen (WUR). Il comparto delle esportazioni di patate trasformate dall'UE dovrà affrontare a breve un aumento del prezzo di costo, poiché le alternative sono più costose, e ad un certo punto, avrà conseguenze sul prezzo finale del prodotto".

"La domanda è: come risponderanno i Paesi esportatori a questo divieto UE? In Nord America, l'autorizzazione all'uso del CIPC è stata recentemente prorogata di 15 anni, e esiste un LMR (limite massimo di residui) di 30 ppm. Nell'UE è ora a 10 ppm e, nel migliore dei casi, pertanto verrà applicato un LMR temporaneo molto basso per risolvere qualsiasi contaminazione crociata".

"Mercato del fresco già funzionante con delle alternative"
"Belgapom, circa cinque anni fa, ha condotto delle ricerche sulle possibili alternative al CIPC, in collaborazione con Flanders Food. I risultati hanno portato a una vasta conoscenza di mezzi alternativi e del loro effetto sulle varietà utilizzate per la trasformazione industriale in Belgio. Metodi alternativi sono già in uso sul mercato del fresco, perché il CIPC era già sotto pressione per le richieste dei supermercati", continuano Marc e Romain.

Insieme a NAO e VAVI (Associazione dell’industria di trasformazione della patata), Belgapom ha recentemente organizzato un seminario per attirare l'attenzione sull'uso di conservanti alternativi.

Per sostenere gli investimenti necessari, i coltivatori fiamminghi possono richiedere il supporto finanziario del VLIF (Fondo fiammingo per gli investimenti agricoli ), grazie all'intervento di Belgapom.

"A breve, molte strutture di stoccaggio dovranno essere modernizzate per poter utilizzare strumenti alternativi. Attendiamo ulteriori informazioni dall'Europa sull'eventualità di un LMR temporaneo e di un protocollo di campionamento e pulizia che dovrebbero consentire ai coltivatori, al commercio e al settore della trasformazione di conservare e commercializzare le patate senza rischi, purché non venga utilizzato il CIPC. In ogni caso, il settore dovrà dimostrare la necessità dell'MRL e la sua possibile estensione nei prossimi anni, attraverso un ampio pacchetto di analisi".

Risorse alternative
"Attualmente ci sono tre metodi naturali che possono essere utilizzati al posto del CIPC e sono: BIOX-M, Restrain e 1.4. Sight", afferma Marc e Romain.

"Presto sarà disponibile sul mercato un prodotto a base di buccia di arance. Insieme all'uso dell'idrazina maleica (MH), che durante la coltivazione garantisce il ritardo della germinazione dei tuberi una volta che sono in deposito, e un possibile raffreddamento meccanico per una conservazione più lunga. Tutti questi agenti rappresentano delle possibili alternative".

"Ma il settore deve acquisire ancora molta esperienza. Non solo, queste alternative richiederanno anche un maggiore follow-up sui tuberi stoccati, rispetto a quanto accadeva quando si usava il CIPC. Il costo dello stoccaggio aumenterà, e questo significa che non potranno essere utilizzate in tutti i magazzini di stoccaggio. Questo sviluppo porterà indubbiamente all'ulteriore professionalizzazione della filiera europea delle patate".

"E' chiaro che il settore pataticolo europeo sta affrontando una sfida importante. Ma si sta lavorando a un piano futuro, attraverso la cooperazione a livello europeo di varie organizzazioni, e attraverso lo scambio di conoscenze. La Commissione europea ora deve attendere le decisioni sull'MRL temporaneo e su un protocollo di pulizia e campionamento, per rendere possibile la transizione. L'Europa, da parte sua, ha già chiesto di rivedere lo standard mondiale di 30 ppm nel Codex Alimentarius, in modo che il dibattito coinvolga il resto del mondo. Sebbene sia difficile per il settore affrontare le crescenti pressioni nell'UE, non si può tornare indietro. All'interno del settore vi è grande fiducia che si riuscirà a compiere questa transizione, all'interno del settore. E questa transizione inizia con il non utilizzo del CIPC nel prossimo raccolto di patate", conclude Marc e Romain.

Per maggiori informazioni:

Belgapom
Romain Cools
Marc Van Herreweghe
Sint-Annaplein 3
9290 Berlare
Romain@fvphouse.be 
www.belgapom.be 

Data di pubblicazione: