Nella stagione 2019/20, si stima un calo dell'11% nel volume di produzione globale per i pistacchi, che arriverà a 694mila ton.
Il raccolto dei pistacchi ha un ciclo biennale. Vale a dire che se in un anno si verifica un raccolto abbondante, quello dell'anno successivo risulta essere meno abbondante. Il calo di volume della stagione 2019/20 è stato dovuto proprio a questo fenomeno in Stati Uniti e Turchia. Tuttavia, l'Iran ha avuto un annata buona e ciò compensa in parte il volume di produzione più basso registrato altrove. Come risultato delle scorte più ridotte, il consumo globale, il commercio e le scorte finali risulteranno più basse.
Dopo il maltempo dell'anno scorso, che ha ridotto il volume di coltivazione di oltre il 75%, il raccolto dell'Iran, come riportato dall'Associazione iraniana, dovrebbe riprendersi e arrivare a 205mila ton. Sebbene nei primi mesi dell'anno le spedizioni siano andate a rilento, si prevede che l'andamento accelererà verso i mercati principali di Cina, Unione Europea e Turchia, incrementando le esportazioni complessive a 125mila ton. L'andamento delle esportazioni in Cina è incerto, a causa delle limitazioni dovute dal Coronavirus.
Negli Stati Uniti, si stima che il volume di coltivazione diminuirà del 26% a 332mila ton, come risultato del fatturato più basso ottenuto nell'annata di scarsa produzione. A causa del volume più basso, le esportazioni destinate a Cina e Unione Europea diminuiranno del 28%, fino a 200mila ton. Le scorte finali diminuiranno fino ad appena 35mila ton, il livello più basso degli ultimi 5 anni.
In Turchia, si stima che il raccolto di pistacchi diminuirà del 60% a 85mila ton, un volume paragonabile ad altre annate a bassa produzione. Un volume di produzione più basso avrà un effetto limitato sul commercio, dal momento che quasi l'intero raccolto viene consumato a livello domestico.
Le importazioni dalla Cina diminuiranno di quasi il 15%, fino a 100mila ton secondo le stime, perché le spedizioni nel periodo precedente al Capodanno Cinese non sono state numerose, come quelle degli anni precedenti. La metà circa delle importazioni complessive della Cina avviene normalmente, durante questo periodo. Visti i problemi con il Coronavirus ci si chiede persino se quest'anno si esporterà in Cina o meno.
In Unione Europea, si stima un aumento nella produzione di pistacchi di 7mila ton, fino a 18mila ton in arrivo da Spagna e Italia. Con un livello di consumo praticamente invariato, ci si aspetta un calo delle importazioni di 6mila ton fino a 95mila ton. Tuttavia, anche in questo caso non si può prevedere l'andamento del commercio di quest'anno con la Cina.
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