"Avere, all'aperto, più di 20 gradi centigradi e un sole molto più che tiepido in data 11 febbraio, costituisce sicuramente un'anomalia climatica, purtroppo non temporanea; infatti tale situazione si protrae già da diversi mesi, con conseguenti e serie problematiche in termini idrici. Reduci da un autunno siccitoso, con temperature sopra le medie stagionali, stiamo registrando un inverno altrettanto fuori dal normale". A parlare è un agricoltore della Basilicata, in particolare dal metapontino, regione che sembra stia attraversando una crisi idrica senza precedenti.
"Siamo in emergenza già da tempo, ma la situazione sembra peggiorare giorno dopo giorno. Per quanto mi riguarda, ho una coltivazione di fragole e varie orticole, che necessitano di volumi costanti di acqua. Sono attive da giorni le turnazioni dell'irrigazione, ma non riusciamo comunque a garantire il fabbisogno idrico a tutte le nostre produzioni, data la bassa pressione del flusso, per via della concentrazione dell'utilizzo, da parte degli agricoltori, in quel determinato periodo stabilito".
"Se dovessimo avere questo andamento climatico anche per le prossime due settimane, la situazione potrebbe diventare critica. Si potrebbe avere, infatti, una riduzione della produzione di fragole, con forti ripercussioni per l'economia del metapontino", continua l'agricoltore.
Secondo alcune valutazioni, negli invasi della Basilicata mancano 150 milioni di metri cubi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, vedendo la diga di Monte Cotugno quella particolarmente più a secco.
Tra i settori più a rischio per i cambiamenti climatici rientra sicuramente l'agricoltura, in particolar modo quella specializzata (come fragole, lamponi eccetera), i cui investimenti sono importanti. La preoccupazione dei produttori è notevole, date anche le problematiche commerciali e finanziarie che sono costretti ad affrontare ogni qualvolta (purtroppo sempre più spesso) si presentino eventi climatici disastrosi.