Il coronavirus mette a dura prova l'economia cinese e, a guadagnar terreno, potrebbero essere anche gli operatori italiani, specializzati in aglio.
"La Cina è al momento fuori dai giochi come partner commerciale – dichiara Piergiorgio Fava, sales manager di Cervati Import Export – quindi l'aglio di altre origini è molto richiesto. Noi lavoriamo con prodotto italiano, argentino e spagnolo e si registra un'opportunità maggiore di vendita. Prima dell'epidemia del coronavirus, l'aglio cinese a prezzi bassi, presente per buona parte dell'anno sui mercati, era diventato una spina nel fianco per le produzioni domestiche".
L'azienda espone a Fruit Logistica da oltre 20 anni. "Rispetto a qualche edizione precedente, è sembrato che ci fossero più visitatori professionali. Una fiera meno di massa. C'erano ovviamente scarse aspettative sulle presenze generali per via del coronavirus ma, nonostante tutto, chi doveva venire a Berlino è venuto. Non avendo contatti commerciali con la Cina, non ne abbiamo risentito. Anzi, si è registrata una maggiore presenza di operatori degli Stati del Golfo, quali Qatar e Dubai, con cui sono state avviate trattative. All'orizzonte ci sono quindi nuovi mercati".
"Seguendo quella che è la tendenza attuale sulla sostenibilità e la richiesta esplicita dei clienti, abbiamo inoltre presentato nuove retine biocompostabili e biodegradabili per aglio e scalogno – continua Piergiorgio – che verranno introdotte man mano. Sono al vaglio anche ulteriori soluzioni di packaging".
Inoltre, in fiera l'azienda ha messo in vetrina i prodotti Cervati Bio Nature che provengono interamente da aziende che utilizzano tecniche di coltivazione naturali ed escludono l'uso di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi chimica.
La pasta d'aglio
"Ottenuta dalle varietà di aglio bianco o rosso, l'aspetto è quello di una crema spalmabile dal gusto penetrante e pungente, tipico del bulbo – spiega il sales manager di Cervati – Alcuni visitatori sono venuti in visita al nostro stand proprio per saperne di più. Insieme all'aglio pelato, rappresenta uno dei progetti che stiamo sviluppando".
"Quello che ha colpito maggiormente è il fatto che questi articoli abbiano anche un'origine italiana e non solo estera, in particolare cinese. La lavorazione della pasta di aglio può essere sintetizzata in selezione e pulizia manuale del prodotto, lavaggio, aggiunta di acido citrico, pastorizzazione e, infine, imballaggio asettico".
Per maggiori informazioni: www.cervati.it