A Fruit Logistica era programmata la presenza di 94 aziende cinesi, senza contare i numerosi visitatori attesi dalla Cina. Circa la metà non ha partecipato però per via del coronavirus. Chi esponeva ha inviato personale proveniente dall'Europa. Per precauzione, anche alcuni espositori di Regno Unito e Scandinavia hanno deciso di non partecipare. Qualche defezione dall'Italia, ma chi voleva e doveva esserci, non è mancato. Nessun olandese o belga è rimasto a casa. Di conseguenza, corridoi meno affollati ma visitatori di alta qualità. Perciò, alla fine dei conti, il bilancio rimane positivo.
Tema centrale: la sostenibilità
La sostenibilità si è presentata sotto molti aspetti in fiera. Tuttavia, il focus è stato sull'evitare, ridurre o compensare le emissioni di CO2. La riduzione dell'impronta ambientale non ha riguardato solo l'imballaggio. Molte aziende si sono concentrate anche sulla riduzione dell'uso di agrofarmaci e di acqua durante la coltivazione. Alcune stanno addirittura diventando biodinamiche.
Il cartone è di moda, la plastica non tanto
I fornitori di macchine e di imballaggi hanno presentato una serie di nuovi concept, uno più ingegnoso dell'altro. L'uso del cartone e della carta, in particolare, è in costante aumento. Anche quello del legno. Poi ci sono le idee che utilizzano la quantità minima di plastica. I rivenditori tedeschi sono tra quelli che mostrano la maggiore adattabilità.
Kiwi e mirtilli
Zespri ha lanciato il re-branding del suo marchio, dopo 26 anni di continuità. L'amministratore delegato, Dan Mathieson, ha dichiarato che era il momento di qualcosa di nuovo. T&G ha annunciato una nuova partnership con NZ Plant & Food Research: insieme, vogliono coltivare mirtilli più grandi e migliori. Prima ancora, l'azienda ha costituito una joint venture con CarSol, uno dei più grandi coltivatori di mirtilli del mondo. L'obiettivo è quello di fornire questo piccolo frutto, tutto l'anno, al mercato asiatico altamente redditizio.
Hall 27: nuova casa per il Belgio
Un nuovo padiglione al Fruit Logistica di quest'anno: il 27. A riempirlo dovevano essere belgi e cinesi, ma è andata diversamente. Il Belgio era solito padroneggiare nella Hall 6.2. Circa la metà degli espositori provenienti da questo paese è risultata positiva riguardo alla nuova posizione: corridoi più ampi, con un ingresso e un'uscita propri, e soddisfazione anche per il numero di visitatori. Altri espositori belgi sono stati meno entusiasti di questo trasferimento: tutto più tranquillo e la segnaletica per il nuovo edificio avrebbe potuto essere migliore.
Nuovo concept per il VLAM (Agricultural Marketing Board) delle Fiandre: spazi più grandi di prima, colori e materiali molto più caldi e attraenti. E non sono mancate novità. Ad esempio, Coöperatie Hoogstraten ha presentato una nuova insalata di pomodoro in tre diversi gusti; anche in questo caso, imballaggio plastic-free. BelOrta ha introdotto una nuova confezione in MDF per le ciliegie.
Info sulle mele dai Paesi Bassi
Gli espositori olandesi si sono maggiormente focalizzati sulle mele. E' stato introdotto un numero considerevole di varietà innovative. La Tessa ha debuttato a livello europeo, con FruitMasters come commerciante esclusivo di questo prodotto sul mercato olandese. Anche Van Kessel Fruit è stato presentato come nuovo partner di Evelina per i Paesi Bassi.
L'AppleJuicer dell'azienda olandese Thompe si è presentato ufficialmente: si tratta di un dispositivo automatizzato che pressa le mele, producendo succo di mela fresco. Dovrebbe trovare la sua collocazione nei negozi e nei ristoranti. Anche molti coltivatori hanno mostrato interesse per questa macchina. Vogliono utilizzarla per una soluzione alle loro mele di seconda categoria.
La Greenery ha sorpreso con i 'Pappels': confezioni fresche per bambini. HillFresh ha introdotto il Limelon, un melone che sa di lime. E parlando di ridurre l'uso della plastica, per lo più sostituendola con il cartone, molti commercianti ortofrutticoli si chiedono se così facendo si otterranno effettivamente dei guadagni in termini di sostenibilità. La nuova confezionatrice Sorma, ad esempio, è in grado di lavorare sia la carta che gli imballaggi in plastica, riducendo i costi.
Local for local per i tedeschi
Oltre alla sostenibilità, la regionalità è stato un fattore ricorrente tra gli espositori tedeschi. Non è un caso, quindi, che sei cooperative tedesche si siano recentemente unite, lanciando una nuova varietà di mela tedesca, la Fräulein. Questa cultivar ha ricevuto un'attenzione particolare, così come Gerd Sundermeyer, che ha "scoperto" la Fräulein. Da novembre 2020, i primi frutti saranno disponibili nei negozi tedeschi. L'obiettivo è quello di produrre un raccolto totale di 15.000 tonnellate in quattro anni.
Gli inglesi e la Brexit
Gli inglesi erano ben rappresentati in fiera. Per alcune aziende è stata la prima apparizione. La Brexit non è passata inosservata: per molti espositori britannici, la presenza a Berlino ha rappresentato un modo per dimostrare di essere ancora aperti al commercio con l'Europa. Alcune grandi aziende, tuttavia, non hanno partecipato: secondo loro la spagnola Fruit Attraction sarebbe di maggior valore quando si tratta di incontrare i clienti. Quest'anno, per la prima volta, Total Produce e Dole hanno avuto uno stand collettivo.
Meno espositori spagnoli
Quest'anno Fruit Logistica ha attirato 15 aziende in meno dalla Spagna. Molti degli espositori hanno partecipato in stand collettivi, sovvenzionati dal governo spagnolo. La crescente importanza di Fruit Attraction sarebbe la ragione del numero ridotto di aziende spagnole a Berlino.
Francia
Gli espositori francesi hanno registrato numerosi appuntamenti in fiera. L'interesse ha raggiunto l'apice mercoledì pomeriggio. Diverse nuove varietà di mele da esportazione sono state presentate al pubblico. Focus anche sui prodotti biologici.
Stand dell'America Latina affollati
Gli espositori latino-americani chiudono un'edizione di Fruit Logistica molto frequentata e di successo. Molti di loro sono venuti per incontrare i clienti esistenti e a creare nuovi contatti. Il Sud America punta principalmente al mercato europeo. Lì la domanda di frutta tropicale è in continuo aumento: la merce proviene da nazioni quali Brasile e Colombia. Gli espositori dell'Ecuador sono rimasti soddisfatti del primo giorno di fiera. Il Paese è stato partner di Fruit Logistica.
Le opinioni sono state diverse per quanto riguarda il numero di visitatori. Alcuni espositori ne hanno registrati di più, altri hanno avuto l'impressione che mancasse tra il 10 e il 15%.
I canadesi e gli americani erano nella Hall 23 quest'anno. Alcune aziende come Air Canada Cargo hanno riscosso un grande successo tra i visitatori provenienti dall'America Latina.
Asia orientale
E' mancato il 50% degli espositori cinesi a causa dell'epidemia di coronavirus in quella parte del mondo. Gli esportatori di aglio, zenzero e pomelo, tuttavia, hanno trovato il modo di partecipare alla fiera, così come molte aziende specializzate in post-raccolta e tecnologie.
Le imprese thailandesi hanno cercato di trarre profitto dai problemi della Cina con il proprio zenzero e molti potenziali clienti hanno approcciato gli stand. Quest'anno è stata la prima volta che l'azienda giapponese ASTRA ha partecipato alla fiera di Berlino. E' stata introdotta una pelatrice che può sbucciare oltre 20 diversi tipi di frutta.
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