Per qualcuno l'affluenza è stata la medesima, o quasi, degli altri anni; per altri, invece, c'è stato un netto calo. Stiamo parlando della prima giornata a Fruit Logistica, edizione condizionata dai timori per il coronavirus.
Timori pressoché infondati, anche se gli espositori cinesi non erano presenti, almeno quelli che sarebbero dovuti arrivare dalla Cina. Fra gli espositori italiani vi è stata qualche defezione, con aziende che hanno rinunciato allo stand poche ore prima dell'apertura dei cancelli, ma sono stati casi rari.
C'è anche chi ha lasciato ai propri dipendenti la libertà di scegliere se partecipare o no, come Unitec: come affermato dal presidente Angelo Benedetti, solo due dipendenti su 58 impegnati a Berlino hanno deciso di non partecipare.
A ogni modo, girando per i padiglioni, si è notata una probabile, leggera diminuzione delle presenze, non fosse altro che non solo gli espositori ma anche i visitatori provenienti dalla Cina non erano presenti. Ma, dal resto del mondo, non pare ci siano state grosse defezioni.
Del tutto inutile la dichiarazione che ogni partecipante alla fiera deve compilare: vale a dire un foglio in cui attesta che non si è visitata la provincia di Hubei negli ultimi 14 giorni; che non si hanno contatti con persone dai sintomi conclamati del virus e che non si è affetti dal virus stesso. Una inutile burocrazia che ha rallentato gli ingressi.
Al di là di tutto questo, la fiera si è dimostrata ricca di spunti come sempre, con aziende provenienti da tutto il mondo, che hanno mostrato le proprie novità.
La compagine italiana è la più rappresentata, con quasi 600 aziende, la maggior parte delle quali concentrate nel padiglione 2.2.