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"Ecco come miglioro le rese e la qualita' delle orticole"

Sovescio: importante azienda orticola racconta la propria esperienza in campo

Lattughe di migliore qualità grazie al sovescio. L'azienda Tagliavini, specializzata nella produzione di lattughe di alta qualità, beneficia da diversi anni dell'utilizzo del sovescio.

"Terreni più sani, ben areati – spiega il tecnico Benedetto Accinelli - facilmente lavorabili grazie a una struttura del terreno ottimale e, inoltre, arricchita di sostanza organica ed elementi nutritivi che consentono di ridurre al minimo le concimazioni di fondo. Non a caso, il sovescio è una tecnica di concimazione verde impiegata per aumentare la fertilità del terreno. Si tratta di una pratica agricola importantissima dal punto di vista ambientale. E' chiaro a tutti che un terreno inerbito riduce la perdite di dilavamento degli elementi nutritivi e trattiene acqua, evitando ruscellamenti".

L'azienda Marco Tagliavini, situata in provincia di Bologna, è costituita da 42 ettari, dei quali 20 coltivati prevalentemente a lattughe: gentilina verde e rossa, lattuga cappuccina e lattuga brasiliana e modeste quantità di bietola da costa. Gli altri 20 ettari sono coltivati a cereali e circa 2 ettari sono a riposo vegetativo. Inoltre, ci sono circa 8.000 mq di superficie protetta sotto serra, dove si produce da ottobre a maggio.

"Per quanto riguarda i campi destinati a lattughe – spiega Tagliavini - essi vengono trattati con sovescio da circa 15 anni, ormai, perché i terreni trattati con concimazioni chimiche, di cui una volta si abusava (nel periodo tra gli anni '70 e '90), risultavano ultra-sfruttati e privi di sostanza organica, perciò non producevano bene".

"Oggi siamo tornati a queste tecniche antiche, con il sovescio. Io utilizzo principalmente il Sovescio Geomix autunno-vernino di Geofin, vale a dire che il sovescio viene piantato a novembre e sfalciato a fine aprile/primi di maggio. Inoltre, utilizziamo anche il Geomix estivo, anche se è meno indicato per le nostre colture, perché viene seminato ai primi di aprile e sfalciato ai primi di agosto. Questo tipo di Sovescio noi lo utilizziamo soprattutto in serra".

"Il periodo della semina è molto importante – gli fa eco Accinelli - e va mirato bene, perché il prodotto contiene semi misti, come la segale, l'avena, l'orzo, il rafano, il lino e altri, e centrando il periodo migliore per la semina (tra fine ottobre e primi di novembre) si ottengono i risultati migliori in termini di crescita omogenea delle varie specie e non si rischia la prevalenza di alcune essenze".

"Gli obiettivi principali del sovescio sono tre – aggiunge Tagliavini -. In primo luogo, c'è il rinnovo del terreno che si sanifica dopo il ciclo della lattuga; in secondo luogo, l'obiettivo è quello di apportare sostanza organica senza dover intervenire con prodotti di sintesi, permettendo di rientrare nei disciplinari regionali di contenimento dei nitrati; infine, aiuta il drenaggio e il terreno raggiunge maggiore permeabilità".

Il sovescio autunno-vernino viene piantato a novembre e alla fine di aprile viene sfalciato e lasciato a essiccare sul campo per qualche settimana. Una volta essiccato, viene effettuata una lavorazione meccanica non profonda a circa 15-20 cm con aratri o estirpatori; subito dopo, il terreno viene affinato e sminuzzato e, a questo punto, viene preparato per il trapianto delle future lattughe. Dal momento dello sfalcio al momento della semina delle varietà di lattuga bisogna attendere circa un mese.

Il terreno, al termine del trattamento, risulta fresco perché le piante nate con il sovescio e poi essiccate, sminuzzate e seminterrate permettono di mantenere un grado di umidità ottimale e, inoltre, le radici delle piante di Sovescio hanno creato dei fori in profondità nel terreno, che aumentano notevolmente il grado di permeabilità, consentendo all'acqua di penetrare.

"I segreti del successo del sovescio – conclude Tagliavini – sono molteplici. Il primo motivo è sicuramente la riduzione della concimazione di sintesi, oltre agli altri vantaggi che tale tecnica fornisce al terreno in termine di struttura, permeabilità, areazione, sostanza organica. Inoltre, mantenere i terreni coltivati e inerbiti favorisce l'abbassamento dei livelli di CO2. Pertanto porta enormi benefici ai terreni e alle colture e anche grandi benefici ambientali, perché consente il contenimento dell'inquinamento".

Contatti:
Riff98
Benedetto Accinelli
Tel.: (+39) 335.5382197
Email: riff98@riff98.it
Web: www.riff98.it