A mezzanotte del 31 gennaio (ora europea), il Regno Unito è ufficialmente uscito dall'Unione europea, ma in realtà il periodo di transizione si estenderà fino alla fine 2020 (cfr. FreshPlaza del 3 febbraio).
"In generale, nei prossimi mesi, le attività andranno avanti normalmente", afferma Nigel Jenney, amministratore delegato del Fresh Produce Consortium.
"Tuttavia, in questo momento, ci sono diverse discussioni in corso su quali saranno i rapporti futuri, ma nessuno di noi conosce la risposta. Il governo del Regno Unito ha negoziato una serie di accordi di continuità per cui, se per esempio l'Europa ha un accordo con l'Egitto, si cercherà di mantenerne la quota del Regno Unito, ma in alcune situazioni risulta difficile, specialmente quando ci sono problemi di quote su determinate merci.
"Al momento, stiamo lavorando con l'industria e il governo del Regno Unito per verificare il commercio effettivo di una serie di materie prime, piuttosto che il volume delle quote commerciali nel Regno Unito, dal momento che spesso le merci vengono importate attraverso altri Paesi europei. Sono merci dirette al Regno Unito, ma non sempre compaiono nell'attività commerciale del Regno Unito, perché sono state sdoganate in un altro Stato membro. Questo influirà sul volume delle quote assegnate, man mano che andremo avanti".
La moneta
Per quanto riguarda la sterlina, Nigel dice che dobbiamo aspettare e vedere come reagiscono i mercati azionari.
"C'è già stata una svalutazione della sterlina, che ha causato una forte pressione sull'industria e sui prezzi ai consumatori".
Non si teme un’eventuale carenza di prodotti, poiché il Regno Unito esce dall’Ue con un accordo in tal senso e ci sarà un periodo di transizione, ma secondo Nigel l'attenzione si concentrerà sulla fine dell'anno e su ciò che succederà dopo, con l'Europa, cioè se vi sarà o meno qualche forma di accordo. Non sarà il contesto di libero scambio che molte persone avrebbero voluto, quindi possiamo solo sperare in un qualche tipo di accordo in tal senso, per mantenere bassi i costi amministrativi supplementari".
"Riconosco il coraggio di Johnson nel cercare di portare a termine il processo entro la fine dell'anno, un'impresa ardua considerate le tante questioni in discussione e il raggiungimento di un accordo. Non credo che il Parlamento europeo affronterà tale questione prima di marzo, lasciando solo pochi mesi alle negoziazioni e alla definizione di un accordo commerciale molto complesso e, dal punto di vista dell'industria, non vorremmo esserne informati all'ultimo minuto. Abbiamo bisogno di conoscerne i termini con largo anticipo, in modo da poterci preparare a gestire le nostre attività".
Più burocrazia
Nigel continua dicendo che l'industria sta cercando disperatamente di assorbire i sostanziali cambiamenti che sono stati introdotti a metà dicembre, per quanto riguarda i requisiti fitosanitari per ortofrutta, fiori e piante in vaso. "Dire che le cose rimarranno le stesse non è esattamente vero, perché si tratta di un'enorme carico di responsabilità, risorse e costi aggiuntivi che l'industria dovrà sobbarcarsi. Le nuove normative sono in vigore da quasi sei settimane, ma molti aspetti rimangono ancora poco chiari. Questo non è dovuto alla Brexit bensì alle nuove normative europee che, come molte altre, abbiamo applicato. Il ritardo nel divulgare queste informazioni e le possibili conseguenze, non hanno ricevuto la giusta considerazione da parte di molti".
Nigel ha affermato che va concluso un accordo e quindi, come industria, bisognerà guardare alle proposte successive e sfruttare tutte le opportunità funzionali al successo. "Ci preoccupa il potenziale aumento degli aspetti burocratici in un contesto commerciale di cui abbiamo goduto storicamente, in modo molto semplice e senza interruzioni, per molti anni. L'aumento della burocrazia potrebbe avere un effetto dannoso sulle piccole imprese che, per molti anni, hanno operato scambi commerciali senza alcun problema".
Industria dei trasporti
La Freight Transport Association (FTA) ha affermato che l'industria del trasporto avrà bisogno del sostegno del governo per sostenere il passaggio della Brexit.
Seamus Lehany, responsabile della politica della FTA, ha dichiarato che saranno necessari degli aiuti finanziari. "Come industria, dovremo fornire le competenze, i documenti per facilitare il commercio, quindi avremo bisogno di finanziamenti per la opportuna formazione".
Lehany ha dichiarato alla BBC News Irlanda del Nord che è "se dobbiamo farlo, dobbiamo agire velocemente".
Barnier afferma che i nuovi controlli sulle merci che entrano nell'Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna, sono una conseguenza "indispensabile" dell'accordo sulla Brexit.
Ma la scorsa settimana il Primo ministro ha proposto di lasciare il commercio GB-Irlanda del Nord "privo di restrizioni".