"La cimice asiatica, oggi, ci ha riunito qui. Ma questa situazione è una disgrazia, un dramma che si aggiunge ai tanti altri problemi di cui il comparto già soffre". Questa è stata solo una delle voci, fra i tantissimi agricoltori mobilitati dalle proprie associazioni di categoria facenti capo ad Agrinsieme, che ieri 30 gennaio 2020 hanno sfilato e protestato per le vie di Ferrara.
Dall'Emilia Romagna, dal Veneto, Dal Friuli Venezia Giulia e dal Trentino, fino alla Lombardia e Piemonte: tutto il nord d'Italia era rappresentato di fronte a un problema, quello della cimice (Halyomorpha halys), che ha provocato nel solo 2019 almeno 700 milioni di euro di danni".
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Prima si è tenuto un corteo con i trattori che ha lambito il centro storico. Successivamente, gli agricoltori, con i propri rappresentanti sindacali, sono arrivati in centro, a due passi dal castello Estense. Quasi una ventina i sindaci intervenuti a sostegno del settore agricolo.
Prima è stato letto un messaggio da parte dell'europarlamentare Herbert Dorfmann che ha condannato l'abolizione del clorpirifos metile, "l'unica arma che agli agricoltori avevano".
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Il timore infatti è, che a causa dell'inverno mite e della mancanza di molecole adeguate, nel 2020 vi sia un'esplosione ancora peggiore di cimici. Ma forse, se così fosse e se anche i paesi e le città fossero invasi da questi insetti, allora qualcuno si preoccuperebbe e arriverebbero delle proroghe.
"Autorizzare le molecole efficaci esistenti, finanziare la ricerca per nuove molecole e insetti antagonisti, e aiutare le aziende colpite": questi sono i tre principali fronti su cui Dorfmann insisterà in Europa.
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Gianluca Vertuani, presidente di Confagricoltura Ferrara, ha affermato che "il tempo è finito e questa non è una manifestazione di protesta, ma un evento per accendere un faro sulla situazione della nostra agricoltura. Un agrofarmaco è un farmaco per le piante: lasciateci proteggere le nostre piante, perché noi siamo i primi custodi del territorio e siamo i primi a usarli con attenzione e parsimonia".
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"Migliaia di giornate lavorative in meno, più disoccupazione, più povertà. L'opinione pubblica deve rendersi conto di cosa sta attraversando il nostro settore e noi agricoltori", ha detto Stefano Calderoni presidente Cia Ferrara. "Siamo costretti a espiantare i nostri frutteti e tante aziende non hanno ottenuto alcun reddito".
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Sono poi intervenuti Giuseppe Pan, assessore all'agricoltura della Regione Veneto e Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna. Da entrambi un messaggio, condiviso da tutta la piazza: il problema è così grave che supera qualsiasi schieramento politico. Occorre essere uniti e trovare soluzioni non solo per l'immediato, ma per il medio e lungo periodo.
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La manifestazione, che in piazza è durata poco più di un'ora terminando a mezzogiorno, si è conclusa con gli interventi dei rappresentanti nazionali Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Dino Scanavino (Cia) e Franco Verrascina (Copagri).