Dal primo gennaio 2021, le aziende ortofrutticole che lavorano con la GDO dovranno essere iscritte alla rete del lavoro agricolo di qualità (cfr. FreshPlaza del 17/01/2020). Una sorta di "attestato" di buona condotta che garantisce il rispetto delle leggi sul lavoro, senza condanne per il titolare, senza sanzioni amministrative. Ne parliamo con Giorgio Santambrogio presidente dell'Associazione Distribuzione Moderna.
FreshPlaza (FP): Presidente, perché avete deciso di chiedere questa iscrizione obbligatoria?
Giorgio Santambrogio (GS): Crediamo che sia un obiettivo comune quello di promuovere percorsi che favoriscano, nella filiera agricola e agroalimentare, trasparenza, equità, legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura. Tale scelta va proprio in questa direzione.
Giorgio Santambrogio in una foto d'archivio
FP: Ma la GDO come si pone? Non dovrebbe essere la prima a dare il buon esempio?
GS: Certamente. Occorre che la Distribuzione Moderna faccia un "cartello etico", affinché tutte le catene seguano una linea comune e ci sia uniformità.
FP: Cosa intende dire?
GS: Ad esempio, se un'azienda non fa parte della Rete in quanto non ne ha i requisiti, non deve trovare una catena disposta a lavorarci comunque, magari proprio per ottenere prezzi più bassi.
FP: E' una bella sfida...
GS: Certo, ma occorre cominciare e soprattutto premiare le aziende virtuose.
FP: La Rete del lavoro agricolo di qualità ha dei paletti piuttosto rigorosi. Vanno tutti bene?
GS: A noi interessa soprattutto che ci sia il rispetto delle regole sul lavoro, con trasparenza ed equità. Se l'azienda tre anni fa non ha pagato una tassa o l'ha pagata in ritardo, o subisce contestazioni per l'IMU, onestamente non influisce molto, per noi. E' un problema dell'Agenzia delle Entrate o dei Comuni. Per questo credo che certe condizioni andrebbero riviste.
FP: Molti vostri fornitori contestano che sia un provvedimento che riguarda gli italiani ma non gli esteri.
GS: Stiamo lavorando anche su questo aspetto, per avere la massima uniformità.
FP: Considererete l'iscrizione alla rete un pre-requisito per poter lavorare con voi?
GS: Diciamo che vorremmo scremare le aziende disoneste e questo sarebbe un grande vantaggio, in primis per gli operatori che rispettano le regole. Molto spesso i fornitori dicono che vi sono concorrenti disonesti che riescono a proporre prezzi più bassi, in quanto non rispettano le regole. Grazie all'iscrizione alla rete, questi operatori "sottocosto" dovrebbero essere tagliati fuori.
FP: Però gli stessi operatori onesti spesso vi contestano di cercare sempre e comunque il prezzo basso...
GS: E' vero, anche noi dobbiamo fare dei passi avanti. Questa iscrizione alla rete del lavoro agricolo di qualità dovrà essere uno stimolo non solo per i fornitori ortofrutticoli, ma anche per noi della GDO. Sarà un percorso culturale piuttosto lungo che deve coinvolgere tutta la filiera. L'utilizzo di certe 'scorciatoie' è da condannare da tutte le parti, sia nella GDO, sia fra i fornitori.
FP: Tutto si gioca sul prezzo.
GS: Lo studio della dinamica dei prezzi è la nostra sfida più importante. Occorre far quadrare tutte le esigenze, dal produttore al consumatore. Noi in primo luogo dobbiamo rifiutare quelle dinamiche di prezzo che puntano a tutti i costi verso il basso.