E' di qualche giorno fa la notizia del blocco di un carico di melagrane, per circa 25.000 kg di prodotto, al porto di Palermo, perché risultato non conforme all'ingresso in territorio europeo. A darne notizia è stato l'Assessore regionale per l'Agricoltura Edy Bandiera.
Edy Bandiera
Ha avuto successo il servizio degli Ispettori fitosanitari dell'Assessorato Agricoltura, il 20 gennaio scorso, presso il porto di Palermo, dove era stato rinvenuto un trailer di melagrane (Punica granatum) proveniente dalla Tunisia e corredato di certificazione fitosanitaria (cert. Fito . n° 0016200 del 17-gennaio 2020 del servizio fitosanitario della Tunisia).
La partita di melagrane sequestrate
All'apertura del trailer, in presenza dello spedizioniere doganale incaricato e dei funzionari della Agenzia delle Dogane, il carico risultava non conforme all'ingresso in territorio europeo per la presenza diffusa di organismi nocivi. Alla luce di quanto rilevato, è stata immediatamente prodotta la documentazione atta al respingimento della partita di prodotto e restituito il certificato fitosanitario Tunisino che accompagnava la merce.
"Continua quotidianamente l'attività di controllo ai prodotti agricoli e agroalimentari in ingresso nel territorio siciliano – ha dichiarato l'assessore per l'Agricoltura Edy Bandiera – e vigileremo sempre con attenzione".
Altro dettaglio del prodotto in questione
Sull'argomento abbiamo chiesto l'opinione di Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Sicilia.
Dario Cartabellotta
"Il blocco delle melagrane nel porto di Palermo proveniente dalla Tunisia – ha detto il dirigente generale - rientra nelle azioni di contrasto all'importazione di prodotti di qualunque natura che non hanno i requisiti di legge. Nella fattispecie si è trattato di motivazioni fitosanitarie che hanno portato al loro blocco e sequestro. Spesso, assieme a prodotti difformi, viene importata tutta una serie di parassiti che finirebbero per nuocere la nostra agricoltura".
"Il provvedimento – ha aggiunto Cartabellotta - segue di pochi giorni il blocco dei limoni turchi di Siracusa, un'attività sempre rientrante tra le azioni di contrasto alle importazioni illegali, in cui il Governo e la Regione sono impegnati, attraverso un nucleo appositamente costituito che mette insieme l'Assessorato all'Agricoltura, la Sanità, il Corpo Forestale e l'Ispettorato fitosanitario di concerto con gli organi dello Stato qual è la Capitaneria di Porto e la Dogana, tutti enti interessati all'azione di contrasto alle importazioni illegali".
Sopra i limoni turchi sequestrati e in fase di distruzione
Ed intanto, dopo le procedure del caso, è avvenuta la distruzione di 20 mila chili di limoni turchi, sequestrati ad un importatore siracusano e non idonei al consumo, come previsto dalla normativa comunitaria prevista dal Regolamento UE 543/2011. I limoni sono stati distrutti sotto la supervisione e il controllo del personale dell'Ispettorato centrale repressione frodi e del Corpo Forestale della Regione siciliana.