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Il commento di Salvatore Rapisarda, direttore dell'OP Euroagrumi

Abbassato a 4,5 mln di euro il tetto per il riconoscimento delle OP siciliane

"In Sicilia cambia la normativa sui parametri minimi relativi al riconoscimento delle Organizzazioni di produttori (OP), con un Decreto a firma del Dirigente Generale Dario Cartabellotta, che in passato è stato anche assessore agricoltura della Regione Siciliana. Il decreto, atteso da diversi anni nell'ottica di una maggiore forza ed efficacia del sistema organizzato, presenta sulla base della recente normativa molte criticità e rischia di indebolire, anziché rafforzare, il sistema delle OP Siciliane". Così dichiara a FreshPlaza Salvatore Rapisarda, direttore dell'Op Euroagrumi.

Il parametro essenziale sul quale lavora il decreto approvato è quello dei riconoscimenti in termini di volume minimo di fatturato per la costituzione di ciascuna OP (VPC per gli addetti ai lavori).

Il primo decreto, ormai superato, innalzava a 8 mln di euro il tetto minimo per ottenere il riconoscimento, generando già a suo tempo non poche polemiche tra chi, non arrivando a tale volume di fatturato, ne chiedeva un ridimensionamento.

"Il decreto in questione del 13/11/2019 e operativo a far data dal primo gennaio 2020 – precisa Rapisarda - sta suscitando tra gli operatori del settore non poche polemiche perché, anziché favorire l'aggregazione dei produttori e rendere ancora più competitivo il sistema organizzativo, rischia di indebolirlo, favorendo ulteriormente la frammentazione delle organizzazioni stesse. Non ha tenuto conto, infatti, delle ragioni di chi, come noi, proponeva l'innalzamento del tetto a 16 mln di euro - rispetto agli 8 mln del vecchio decreto - ma addirittura ha abbassato il tetto a soli 4,5 mln di euro".

Facendo una proiezione, ciò significa che oggi, potenzialmente, dalla 55 OP siciliane potrebbero nascerne ben più di 100, visto il quasi dimezzamento del parametro finanziario.

Il nodo centrale della capacità competitiva delle OP resta sempre la concentrazione dell'offerta, unico obiettivo cui bisogna puntare per competere sul mercato; diversamente, l'alternativa è la perdita di forza contrattuale che viene derogata ai diktat dei mercati.

Salvatore Rapisarda: "Certamente un'analisi sulla efficienza del sistema organizzato andrebbe svolta per paese e per regione. Le OP in Sicilia, fino agli anni '90, si concentravano soprattutto nelle provincie di Palermo, Catania e Ragusa. Vediamo di fare una fotografia, al 2019, sulla distribuzione delle stesse OP per provincia. Come possiamo vedere dal grafico N°1, le provincie in cui sono concentrate le OP siciliane sono quelle di Ragusa, Siracusa e Catania, mentre Palermo finisce nelle retrovie insieme a Caltanissetta, Messina ed Agrigento; in ultimo, Enna e Trapani erano assenti e risultano tutt'oggi assenti nel panorama delle OP ortofrutticole".

"Sul piano  nazionale - dice Rapisarda - le OP ortofrutticole siciliane sono in pole position, con 55 OP, primato che è certamente destinato a rafforzarsi con le neonate norme vigenti. Se non fosse che questo primato è un palese certificato di una malattia del sistema, ci sarebbe da esserne orgogliosi, ma risulta evidente anche agli occhi dei più sprovveduti che si tratta di un'anomalia".

"Seguono, ma con molto distacco, Lazio, Puglia Campania e altre regioni; ultime sul podio sono le Regioni virtuose del nord Italia, quindi, considerato che trattasi di una graduatoria "al rovescio", diciamo senza alcuna remora che le regioni meglio organizzate, che cioè fanno massa critica, sono quelle dell'estremo nord. A completezza delle informazioni, tali Regioni, come è evidente nel grafico N°3, hanno portato il volume minimo di fatturato delle OP a ben 80 milioni di euro!".



Di seguito, Euroagrumi ha fornito a FreshPlaza anche una "graduatoria di merito" che esamina la capacità, da parte delle OP, di commercializzare i prodotti non solo della propria regione ma anche di altre zone, con indubbio vantaggio di percepire gli aiuti comunitari dei Programmi Operativi e avere la "regia" della distribuzione degli stessi, rendendo le organizzazioni più competitive.

L'indice di organizzazione rappresenta la capacità di commercializzare prodotto extraregionale da parte delle OP e, come vediamo dal grafico in questione, solo le OP del nord Italia riescono a commercializzare e quasi raddoppiare i volumi rappresentati nella propria regione, con indubbio vantaggio commerciale (visto che ampliano la gamma dei prodotti trattati) ed economico, considerato che così dispongono di un Programma Operativo che fonda il suo calcolo sui prodotti di altre regioni.

La Sicilia è stata e continua a essere oggetto di interesse di OP di altre Regioni, proprio per l'eccellenza delle sue produzioni in termini qualitativi e di volumi disponibili.

"Questa amara riflessione - conclude Rapisarda - porta a comprendere come, nel gioco delle parti, il decreto in questione portI più vantaggi al Nord che al Sud. Ora senza scomodare i massimi sistemi, l'obiettivo sembra quello del latino divide et impera, e questo decreto porterà in Sicilia a ulteriori divisioni. Noi tuttavia non siamo rassegnati: probabilmente serve una maggiore sensibilità politica rispetto a questo settore e una minore permeabilità alle istanze di operatori che pensano sempre alla siciliana!".

Contatti:  
OP Euroagrumi
Via C.Colombo, 124
95033 Biancavilla (CT)
Tel. +39 095 5183839
Web: www.euroagrumi.it