Il Comitato Liberi Agricoltori e Commercianti di Puglia e Basilicata, comunica che:
La Confederazione Italiana Agricoltori, da sempre in prima linea per la tutela e lo sviluppo della figura dell'imprenditore agricolo e della sua impresa, nonché per la salvaguardia del reddito degli agricoltori, ha conferito mandato a un pool di avvocati pugliesi per intraprendere un'azione, dinanzi all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al fine di accertare, inter alia, le condotte dei breeder internazionali operanti nel settore dell'uva, e se vi siano profili di natura anti-concorrenziale o effetti distorsivi del mercato.
A tal proposito, già nei mesi passati, CIA aveva espresso il proprio consenso rispetto alle iniziative già in atto, tra cui quella intrapresa dal Comitato Libero Agricoltori e Commercianti di Puglia e Basilicata, presieduto dal sig. Lorenzo Colucci (nella foto a sinistra), che lo scorso 10 giugno aveva presentato, sempre dinanzi alla stessa Autorità, un corposo dossier circa gli schemi contrattuali utilizzati dai breeder per disciplinare e organizzare la produzione, la raccolta, il conferimento e la commercializzazione dell'uva apirene.
Secondo i proponenti, la questione ha un evidente impatto sia a livello nazionale che comunitario, e riguarda in particolare la corretta individuazione dei limiti dei diritti dei breeder sull'organizzazione di filiere, alla luce dei recenti interventi della stessa AGCM (provvedimento relativo alla varietà di grano Senatore Cappelli), nonché della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (parere Avvocato Generale nella Causa C-176/18). Inoltre, a essere coinvolta è l'intera filiera agricola, con particolare riferimento alle Organizzazioni di Produttori i cui soci, spesso, non hanno accesso alle varietà e alla loro commercializzazione.
Con il proprio intervento, CIA non solo intende condividere l'iniziativa intrapresa dal Comitato Libero Agricoltori e Commercianti di Puglia e Basilicata, ma si prefigge di integrare il quadro già all'esame dell'Autorità, auspicando un provvedimento che possa riequilibrare gli interessi in gioco e, quindi, assicurare condizioni più eque ai propri associati e agli agricoltori italiani in generale.