Nella regione sudafricana dell'Orange River è stata un’annata nella media, non eccezionale ma comunque migliore rispetto allo scorso anno, sebbene l’area non abbia soddisfatto le stime previste per il raccolto. Alcune varietà hanno deluso, principalmente a causa di fattori legati alla coltivazione, ma la Thompson Seedless ha ottenuto risultati particolarmente positivi.
Nella regione dell'Olifants River, nel Capo Occidentale, dove ci sono dei coltivatori, il confezionamento prosegue a ritmo sostenuto.
"La regione del fiume Olifants ha sempre avuto un'ottima fama per la qualità dei frutti, e quest'anno siamo tornati alla normalità, dopo due difficili stagioni consecutive a causa della siccità", afferma un commerciante di uva da tavola che ha chiesto di rimanere anonimo.
I calibri dell'uva da tavola hanno consentito agli esportatori di questo frutto, sia dall'Orange River che ora nella provincia di Trawal, di concentrarsi maggiormente sulle esportazioni in Estremo Oriente.
Grandi quantità di uve calibro XL
"Al momento, la maggior parte dei coltivatori sta confezionando solo uve da tavola extra large, ma da alcuni lotti ottengono difficilmente calibri grandi. L'anno scorso molte uve da tavola erano di qualità idonea al mercato europeo, quindi è lì che abbiamo spedito molti frutti ma quest'anno, avendo migliorato il calibro, abbiamo inviato maggiori quantità a tutti i nostri mercati nel sud-est asiatico".
"In termini di economia di scala, i rendimenti dall'Estremo Oriente sono considerevolmente migliori rispetto a quelli che si generano in Europa, ma è anche molto importante per la distribuzione del rischio".
Molte le richieste giunte da parte di acquirenti interessati nel sud-est asiatico; sicché molti nuovi agricoltori sono stati attratti dalle opportunità offerte dall'uva da tavola.
Interruzioni di corrente e ritardi nei porti
"Tutti i nostri frutti sono arrivati in buone condizioni, quindi siamo soddisfatti. Stiamo solo riscontrando un problema con le spedizioni e le navi in ritardo, a causa del vento e dei rallentamenti nel porto. E' accaduto che la spedizione dei datteri sia slittata di una settimana con il frutto già imballato, costringendoci a tenerlo in cella refrigerata una settimana in più. Le nostre celle così si riempiono, e quindi dobbiamo conservare la merce anche in altri impianti fuori sede".
Nelle ultime settimane tutte le loro aziende si sono dotate di generatori diesel. "Siamo preparati, ma è una grande spesa. Abbiamo le nostre celle refrigerate e devono funzionare 24 ore su 24, non c'è niente da fare. Le interruzioni di corrente si sono fermate durante le festività, ma prima di Natale ci sono state molte interruzioni e ieri sono ricominciate. Dobbiamo solo trovare il modo per aggirare il problema".