Quest'anno si raggiungono anche 0,90 - 1 euro al chilogrammo per i produttori di kiwi, ma le scarse rese non consentono di ottenere una PLV soddisfacente. Maurizio Filippi della Commercio Frutta fa un'analisi dell'attuale situazione di mercato.
Maurizio Filippi
"Manca prodotto, e questo è cosa nota - esordisce - Inoltre, pure altri fattori si sono susseguiti, in modo positivo. Mi riferisco al termine della campagna del kiwi dall'altro emisfero. Non c'è pressione sui mercati, quindi i prezzi sono buoni, come ci si dovrebbe aspettare sempre. Purtroppo tante aziende non hanno avuto rese soddisfacenti e quindi rischiano di chiudere in pareggio o in rosso".
I problemi comunque non sono solo per i produttori, ma anche per le aziende di confezionamento: con meno prodotto, vi è una maggiore incidenza, per chilogrammo, dei costi fissi.
"Dalle informazioni che ho potuto apprendere, in Grecia la produzione è stata molto elevata. Addirittura c'è chi sostiene che quest'anno il kiwi greco si avvicinerà, come quantità, a quello italiano, attorno a 250mila tonnellate. Solo che la Grecia ha solo circa un terzo degli ettari presenti in Italia".
Dal punto di vista competitivo si rischia che la Grecia, quest'anno, approfitti della mancanza di prodotto italiano per conquistare ulteriori posizioni sui mercati esteri.
"La qualità del nostro kiwi è molto buona - conclude Filippi - e noi operatori riusciamo a soddisfare al meglio le esigenze dei mercati e della Gdo, confezionando un prodotto pronto al consumo".
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