Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Aumento dei costi di manodopera

Uva Italia, gli ultimi stacchi in Puglia

"Stiamo proseguendo con la raccolta della varietà Italia, ma la domanda non sembra poi così vivace. Ormai i mesi clou (settembre/ottobre) per la vendita dell'uva da tavola sono passati; proprio quel periodo in cui l'andamento climatico caldo ha determinato una scarsa richiesta del prodotto, con conseguenti ribassi dei prezzi di vendita". A spiegarlo è Michele Santacroce, titolare di un'azienda agricola di Casamassima, in provincia di Bari, che vanta una superficie di oltre 40 ettari dedicati a uva da tavola.

"I tagli continueranno per una decina di giorni ancora. Il prodotto si presenta molto bene, qualità e sapore delle uve pugliesi sono ormai una garanzia. I prezzi di vendita variano da 0,80 a 0,95 €/kg, ma per avere un discreto margine di guadagno dovremmo vendere almeno a 1,10 €/kg".

"Tra le nostre produzioni, anche in questi giorni, troviamo ancora le operaie impegnate nella rimozione di eventuali bacche marce; le stesse donne che erano impegnate nelle operazioni di acinellatura (cioè di rimozione degli acini sottosviluppati, NdR). Infatti, dall'inizio della campagna, a causa delle alte temperature e quindi dell'aumento della possibilità che gli zuccheri dell'acino marcio possano colare su tutto il grappolo, non abbiamo potuto rinunciare a diverse unità lavorative. Il che ha determinato una maggiorazione dei costi di manodopera. Da un nostro calcolo approssimativo, per ogni kg di uva prodotto, abbiamo una spesa di circa 0,70 euro, ma la passione di presentarci sul mercato con un'uva al contempo bella e buona ci porta, a volte, a non considerare alcuni aspetti di stretta economia aziendale".

"Attraverso una serie di intermediari commerciali, riusciamo a fornire diversi canali distributivi italiani ed esteri, sia quelli della GDO sia i mercati generali, quali, ad esempio, Verona, Milano e Bologna. Malgrado i prezzi di vendita non molto entusiasmanti, di contro abbiamo la possibilità di poter vendere gli ultimi quantitativi di uva con una settimana in più di tempo rispetto allo scorso anno, grazie al prolungamento della campagna. Per Natale, i mercati non disporranno sicuramente del prodotto fresco, ma sarà possibile trovare ancora uva grazie alla frigo-conservazione".

"E' del tutto evidente che la campagna 2019 dell'uva da tavola sia stata un disastro, per una serie di concause negative: scarsa domanda, prezzi non troppo remunerativi, andamento climatico non ideale. D'altronde, dall'inizio dell'anno, l'intero comparto agricolo ha dovuto subire una serie di problematiche climatiche e commerciali che hanno interessato un po' tutte le colture, dalla fragole, alla ciliegie, passando per le albicocche e finendo ora con l'uva da tavola".

Contatti:
Agri Santacroce Domenico Srl
C.da La Pigna
70010 Casamassima (Ba)
Tel.: (+39) 3471675912