Malgrado il drastico calo di produzione, la vendita degli agrumi in provincia di Taranto prosegue spedita. I mercati nazionali e la GDO sembrano fortemente interessati al prodotto, con quotazioni piuttosto interessanti per gli agricoltori. Mentre lo scorso anno molti agricoltori presero l'amara decisione di tagliare diversi alberi perché i prodotti venivano svenduti, ora disporre anche di poche decine di piante in più permetterebbe, oltre a ottenere un maggiore reddito, anche la possibilità di garantire migliori rapporti in termini di continuità delle forniture ai propri clienti.
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Abbiamo intervistato alcuni imprenditori del golfo ionico per avere un aggiornamento sull'andamento commerciale degli agrumi, ma in particolar modo delle clementine.
Un produttore di Castellaneta ci racconta: "C'è davvero tanta richiesta, ma con la nostra offerta non riusciamo a soddisfare tutti i mercati. Il prodotto disponibile è poco. Per quanto mi riguarda, ho iniziato a raccogliere le ultime clementine, che una settimana fa si presentavano ancora verdi. Dopo di ciò, dovrò purtroppo spostarmi negli aranceti. La cosa certa è che, quest'anno, le tavole natalizie degli italiani non saranno imbandite di clementine come solitamente accade, e non avremo neppure offerte eccezionali su questi prodotti".
A distanza di pochi chilometri, la situazione non cambia. Un agrumicoltore di Massafra ci spiega: "Abbiamo già raccolto circa il 50% dell'intera produzione disponibile. Abbiamo terminato da un pezzo la raccolta del clementine precoce Caffin, mentre le varietà medio precoci (Corsica, Fedele, Spinoso, ecc) sono quasi esaurite. In questi giorni si sta raccogliendo la varietà Comune, il vero vessillo del nostro territorio. I prezzi in magazzino variano da 0,70-0,80 €/kg, per poi salire a 1,50-,1,80 €/kg sui mercati o nel canale della GDO, a seconda poi dalla tipologia di lavorazione".
"Nonostante queste quotazioni interessanti, i produttori vedranno per la campagna agrumicola 2019/20 un fatturato inevitabilmente più basso. Il fenomeno del calo di produzione si è verificato in tutto il bacino del Mediterraneo, con le stime iniziali riviste al ribasso. Mentre alcuni produttori si apprestano a raccogliere le ultime clementine, altri mantengono il più possibile il prodotto sulla pianta, in modo da poter spuntare prezzi di vendita maggiori, proprio nel momento in cui la disponibilità sarà scarsissima o addirittura assente. Una situazione, questa, che non si profila poi così lontana".