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Settima edizione del Filo Rosso del Pomodoro, evento ANICAV

L'oro rosso dell'Italia

Il pomodoro da industria e la sua filiera rientrano tra i più importanti settori dell'agro-industria italiana, per cui la mission dell'associazione Anicav è di valorizzare l'intero comparto e le sue produzioni, come emerso nel meeting tenutosi lo scorso 29 novembre 2019 alla Mostra d'Oltremare a Napoli. L'evento ha costituito un momento d'incontro e di confronto tra le varie componenti della filiera, tanto che durante la giornata sono state organizzate diverse tavole rotonde per analizzare meglio le problematiche di settore, con l'intento di proporre strategie risolutive e competitive per il comparto.

In foto, Antonio Ferraioli

"Nella campagna 2019 del pomodoro da industria, si è riscontrato un incremento di produzione di circa il 6,5% rispetto al 2018, anche se sono state trasformate solo 4,8 milioni di tonnellate di prodotto, una produzione in linea con lo scorso anno ma con un'importante riduzione di quanto programmato. Per i consumi interni, prosegue il trend negativo; buone invece le performance delle esportazioni che riescono a bilanciare il calo dei consumi interni, tanto che i mercati esteri continuano a rappresentare un'importante leva di crescita", ha dichiarato Antonio Ferraioli, presidente di ANICAV, aggiungendo: "Proprio per questa serie di criticità che stanno interessando l'intera filiera, come ANICAV, abbiamo commissionato uno studio a Reputation Institute per valutare in che modo accrescere la credibilità, puntando a un recupero d'immagine del comparto".

"Come Associazione - ha continuato il presidente Ferraioli - abbiamo sostenuto le due OI del Pomodoro nella presentazione al Ministero dell'agricoltura, a gennaio 2018, di un'istanza per il riconoscimento di una certificazione volontaria il cui obiettivo dovrebbe essere quello di valorizzare la qualità del pomodoro da industria italiano, garantendo l'applicazione e la diffusione di metodi sostenibili. ANICAV sta inoltre puntando alla valorizzazione del Pomodoro San Marzano DOP da destinare ai pelati, con l'intento di puntare al mercato statunitense".

In foto, Fabio Ventoruzzo

Fabio Ventoruzzo di Reputation Institute ha sostenuto come, oggi, il 90% del valore di mercato dipenda da asset intangibili quali: ricerca, innovazione e reputazione. Quest'ultima rappresenta l'oro sociale per un'impresa, poiché al suo aumentare crescono gli acquisti e più persone sono disposte a lavorare per quella realtà.

Attualmente, 6 italiani su 10 esprimono un giudizio positivo nella percezione del settore, ma ne valutano meno bene i prodotti. Spesso i consumi legati alle conserve di pomodoro sono legati alla rapidità di preparazione, piuttosto che alla qualità. Bisogna investire sulla comunicazione per raggiungere consumatore e GDO: è buona norma comunicare storie attraverso l'etichetta ed essere in grado di emozionare il consumatore.

In foto, Teresa Bellanova

"La filiera del pomodoro non è sporca – sostiene il ministro all'agricoltura, Teresa Bellanova – Ci sono senza dubbio aziende che commettono illeciti, e per questo devono essere punite. Il fenomeno del caporalato, che erroneamente è attribuito esclusivamente alla filiera del pomodoro, in realtà ne interessa anche altre. Per avere una forte reputazione, dobbiamo dire al consumatore che la trasparenza è un valore, è un diritto ed è nostro dovere assicurarla. Solo alleandoci con i consumatori possiamo garantire un maggior valore a questo prodotto".

"Bisogna assolutamente vietare la competizione sleale tra le aziende - ha proseguito il ministro - poiché non giova alla filiera. Deleterie sono le aste a doppio ribasso, che mortificano l'intero settore. Mi sto battendo e continuerò a battermi per un prezzo più equo. Per la prossima campagna sarà creata una piattaforma telematica attraverso cui reperire manodopera legale. Sostenibilità ambientale, sociale ed economica dovranno accompagnare tutte le future campagne del pomodoro".

Prima tavola rotonda Da sinistra a destra: Gianmarco Laviola, Bruna Saviotti, Francesco Mutti e Antonio Ferraioli

"Nonostante la ricchezza insita nel pomodoro in quanto ad alto valore nutrizionale ed emblema del made in Italy, la sua filiera è drammaticamente povera. Non attribuendo il giusto valore a questo prodotto, il comparto sta perdendo dignità. Bisogna intervenire con progetti di filiera proattivi per ricostituire l'immagine di prodotto, rieducando il consumatore a un prezzo più equo. Inoltre, per non perdere competitività, bisogna investire in una comunicazione attiva che dia una maggiore credibilità al sistema paese", ha sostenuto Francesco Mutti, AD Mutti spa.

A sua volta, Bruna Saviotti, AD Tomato Farm, ha aggiunto: "La flessione maggiore ha riguardato i pelati, con una riduzione del 6,2% e la polpa con -3,6%. Risultati un po' più tranquillizzanti, ma pur sempre negativi, si hanno per i pomodorini (-1%). Nel semilavorato, è la competizione a incidere sul prezzo: tant'è che la nostra filiera sta funzionando bene e i prezzi spuntati sono maggiori rispetto ai nostri competitor spagnoli. Stiamo riducendo i concentrati, che subiscono maggiormente la competizione. Confidiamo nel regolamento sull'etichettatura, in quanto può generare vantaggi per l'intero settore; ciò che bisogna comunicare ai consumatori è la salubrità del prodotto". 

Gianmarco Laviola, AD Princess Industria alimentare ha raccontato dell'accordo stretto con Coldiretti al fine di garantire un prezzo equo ai produttori, che ricevono la giusta formazione per garantire un prodotto di qualità, monitorando la filiera mediante blockchain al fine di garantire una maggiore tracciabilità e sicurezza alimentare. Con il progetto "Lavoro senza frontiere" si vuole esaltare il valore sociale dell'impresa e la possibilità d'integrare i lavoratori immigrati.

Da sinistra a destra: Guglielmo Vaccaro e Tiberio Rabboni

Tiberio Rabboni presidente OI Pomodoro da industria Nord Italia ha raccontato cosa si sta facendo per ottimizzare la produzione di pomodoro: collaborazioni con il servizio fitosanitario al fine di controllare le principali avversità che si stanno abbattendo sulle coltivazioni, in modo da individuare precocemente eventuali fitopatie; disciplinari di produzione biologica e integrata e ausilio ai marchi regionali.

"Il bacino del centro sud è invece caratterizzato da frammentarietà delle imprese, per cui è molto difficile imporsi contro le tendenze distruttive. L'OI del bacino del centro sud Italia è stato costituito da soli dieci mesi, per cui c'è ancora molto da lavorare, ma crediamo fermamente nella collaborazione con l'OI del nord. Il prossimo 8 gennaio 2020 ci sarà l'approvazione del protocollo di etica e sostenibilità". Così è intervenuto Guglielmo Vaccaro, presidente OI pomodoro da industria del Bacino del centro sud Italia.

E' bene ricordare l'importante iniziativa "Il Pomodoro: buono per te buono per la ricerca" che il Gruppo Giovani ANICAV, in partnership con il Consorzio Ricrea, sta portando avanti in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi: tale progetto è finalizzato a sostenere la ricerca sull'oncologia pediatrica, coniugando le proprietà salutistiche del pomodoro con la spiccata sensibilità dei giovani imprenditori nei confronti delle tematiche sociali.

Da sinistra a destra: Giovanni De Angelis, Gennaro Velardo, Gianluigi Di Leo, Ferdinando Ricci e Domenico Rinaldini

"I risultati della ricerca – afferma Giovanni De Angelis, Direttore Generale ANICAV - potranno servire a supportare i processi decisionali e le strategie comunicative delle aziende e dell'Associazione per promuovere e difendere la reputazione di un comparto che rappresenta una, se non la più importante, filiera italiana dell'ortofrutta trasformata sia in termini di fatturato che di quantità prodotte, rivestendo un importante ruolo strategico e di traino dell'agroindustria italiana"

Infine Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta, ha rivolto un invito a tutte le OP a essere più partecipative e a scendere nelle piazze a sostegno di un progetto così importante.

Tavola Rotonda sul bilancio fitosanitarioDa sinistra a destra: Massimiliano Beretta, Bruno Chiusa, Mario Cardone, Marco Valerio Del Grosso, Andrea Moretti, Tiziano Galassi e Luca Vieri

In questa sede hanno preso la parola tecnici operanti in diverse regioni d'Italia: Massimiliano Beretta, breeder pomodoro per ISI sementi; Mario Cardone, componente comitato tecnico Op centro Sud Italia; Bruno Chiusa, direttore consorzio fitosanitario Parma e Piacenza; Marco Valerio Del Grosso, presidente Antesia; Tiziano Galassi, responsabile del servizio fitosanitario regione Emilia-Romagna; Andrea Moretti, componente rete agronomica ANICAV e Luca Vieri di Corteva.

Da questo tavolo di confronto è emerso che, in seguito ai cambiamenti climatici, molte cose sono state modificate: la campagna 2019 è risultata ritardata e nuove avversità che si stanno abbattendo sulle coltivazioni. La stagione è cominciata 15 giorni più tardi, con non pochi problemi di batteriosi, eriofidi rugginosi e Tuta absoluta durante la raccolta.

Dato che al consumatore non arriva quanta tecnologia ci sia dietro questo comparto, è necessario fare divulgazione scientifica con le associazioni di consumatori e con la GDO, ma una cosa è ancora più importante: tutti hanno l'obbligo di produrre nel rispetto dei valori.