Non è una confezione per frutta e verdura qualunque. E' un imballaggio sostenibile e innovativo, in grado di proteggere il prodotto e di farlo sentire come se fosse ancora nel suo habitat naturale, attaccato alla pianta. Ed è un packaging attivo, nel senso letterale del termine: ha infatti un ruolo da protagonista nella lotta allo spreco alimentare, riducendo sensibilmente gli scarti. Stiamo parlando dell'imballaggio Attivo di Bestack, la confezione in cartone ondulato nata da un brevetto che il consorzio forlivese - che riunisce i produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta - ha brevettato insieme all'Università di Bologna, dopo sette anni di studi e ricerche.
I risultati parlano chiaro: se consideriamo i consumi di ortofrutta nel nostro Paese, grazie a questo packaging ogni anno 800mila tonnellate di prodotti freschi potrebbero evitare di finire nella spazzatura.
Claudio Dall'Agata, direttore di Bestack.
L'imballaggio Attivo di Bestack è uno dei progetti vincitori della decima edizione del Premio Non Sprecare, iniziativa nata da un'idea di Antonio Galdo, giornalista e scrittore italiano, in collaborazione con l'Università Luiss Guido Carli, ateneo in prima linea nella promozione di attività e cultura green oriented e sostenibile. In un'aula gremita da oltre 400 studenti provenienti da tutta Italia, ieri 28 novembre a Roma, presso la sede Luiss di viale Romania, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori della decima edizione, che ha messo in luce le tante iniziative dal basso che aggregano cittadini e associazioni, pronti a mettersi in gioco e a prendersi cura dell'ambiente e del proprio territorio.
Bestack ha ritirato il premio assegnato dalla giuria nella categoria Imprese. L'innovazione dell'imballaggio in cartone ondulato Attivo è rappresentata dalla sua capacità di allungare la vita di scaffale dei prodotti ortofrutticoli: se conservati nella speciale confezione di Bestack, infatti, questi guadagnano fino a 48 ore di freschezza in più rispetto ai prodotti ortofrutticoli conservati in tipologie tradizionali di imballaggio.
Le caratteristiche che rendono l'imballaggio Bestack uno strumento attivo - come suggerisce il nome stesso - contro lo spreco, sono date dal processo produttivo brevettato dall'Università di Bologna. Con apposite tecnologie viene nebulizzata nel cartone ondulato degli imballaggi una miscela di estratti di oli essenziali naturali derivanti a loro volta da frutta, che svolgono un'azione antimicrobica e regolatrice e posticipano i processi di marcescenza di frutta e verdura, allungando la cosiddetta shelf life dei prodotti stessi. Questa innovazione permette di ridurre significativamente gli sprechi dalla produzione al consumo, con una riduzione dello scarto totale di circa 10 punti percentuali sul totale dell'ortofrutta immessa al consumo.
"Siamo orgogliosi di questo premio, il secondo che vinciamo quest'anno per l'innovazione messa in campo nella lotta allo spreco alimentare", esordisce con soddisfazione il presidente di Bestack Piero Attoma, facendo riferimento anche alla vittoria ottenuta a marzo scorso al primo Bando Invenzioni di Comieco Factory, il programma di Comieco dedicato alle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi cellulosici impegnate nello sviluppo di soluzioni sempre più innovative ed ecosostenibili.
"Ci sono momenti in cui senti un click, in cui nella quotidianità aumenta all'improvviso l'efficacia di ciò che stai facendo da tempo – gli fa eco il direttore di Bestack Claudio Dall'Agata – Inaspettatamente, accade. Accade quando la notiziabilità di quel che fai cresce di viralità, raggiungendo palchi fino a poco tempo fa impensati. Per noi accade oggi, selezionati a sorpresa fra i finalisti di questo premio e, quindi, invitati nella sede prestigiosa della Luiss a ritirare il riconoscimento".
"Vinciamo con l'imballaggio Attivo il Premio Non Sprecare 2019 per la categoria Imprese, consegnato oggi alla presenza di illustri personaggi e figure istituzionali. Siamo felici, emozionati e orgogliosi dell'ennesimo riconoscimento raggiunto, soddisfatti per l'essere riusciti ad andare oltre le colonne d'Ercole della comunicazione autoreferenziale del settore ortofrutticolo e di avere avuto l'opportunità di raccontare l'innovazione del nostro imballaggio a una sala gremita da tanti giovani. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno portato oggi a raggiungere questi risultati, in primis il team dell'Università di Bologna guidato dalla prof.ssa Rosalba Lanciotti, che ci ha affiancato nel lungo percorso di ricerca. E poi un grazie anche a noi, che ci crediamo da otto anni!".
Il Premio Non Sprecare si avvale della partnership di rilevanti e sensibili realtà del Paese: il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il WWF, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Gruppo editoriale Mondadori, RAI Radio1, l'Università "La Sapienza" di Roma, la Fondazione Catalano e l'Università Luiss Guido Carli. La giuria di esperti di ambiente e sostenibilità è composta tra gli altri da: Ruggero Casacchia (CNR), Lucio Cavazzoni, cofondatore di CONAPI, Antonio Galdo, presidente NonSprecare.it, Enrico Giovannini, professore di Statistica alla Luiss e Portavoce dell'ASViS, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, Selina Juul, attivista internazionale nella lotta agli sprechi alimentari e nel 2008 cittadina dell'anno in Danimarca e Federica Gasbarro, giovane attivista per l'ambiente - Fridays For Future.
Tutte le info e i vincitori della decima edizione su www.nonsprecare.it/premio