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La Carta di Matera: un piano decennale per la sostenibilita'

Al termine del XVII Congresso Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Matera (cfr. FreshPlaza del 06/11/2019), è stata predisposta la cosiddetta Carta di Matera, un documento che indirizzerà i suddetti professionisti da qui al 2030. Trattasi di un contributo che permetterà di comprendere come l'agricoltura italiana possa perseguire l'obiettivo della sostenibilità, un concetto al quale l'Ordine professionale ha da sempre voluto collaborare.

La Carta di Matera è l'atto finale del Congresso, ma verrà maggiormente sviluppata proprio in queste settimane, seguendo i punti emersi nell'incontro. 

Sicurezza alimentare, città vivibili e comunità sostenibili, sicurezza ambientale e gestione delle foreste, queste sono state le 4 tesi congressuali per le quali circa 300 partecipanti si sono confrontati nella tre giorni, evidenziando così le criticità e le successive azioni da compiere. 

Tesi 1: sicurezza alimentare
Produrre cibo di qualità è possibile, anche tenendo ben saldo il concetto di sostenibilità. Basti pensare, ad esempio, alle produzioni integrate, conservative e biologiche. Bisognerà investire in innovazione, aumentare le competenze ed evitare lo spreco di risorse.
Tesi 2: città vivibili e comunità sostenibili
Secondo alcune stime, il tasso di urbanizzazione aumenterà fino al 68% entro il 2050 (+80 milioni di persone ogni anno), vedendo quindi un aumento del fabbisogno di cibo, acqua ed energia. E' pertanto indispensabile che anche le città diventino luoghi di produzione, evitando il consumo di suolo e cercando di sfruttare nel miglior modo possibile gli scarti.
Tesi 3: sicurezza ambientale
Produrre cibo sostenibile non soltanto per moda, ma anche per necessità ambientale. Importante sarà ridurre l'utilizzo di agrofarmaci e le lavorazioni del terreno.
Tesi 4 gestione sostenibile delle foreste
Le foreste nel nostro Paese sono in aumento, ma una buona parte di esse non sono gestite e controllate. La valorizzazione di questa risorsa offre l'opportunità per stimolare politiche virtuose di sviluppo delle aree interne e di protezione del territorio. Il settore primario ha quindi bisogno di una svolta green per trasformare i possibili cambiamenti sociali, economici e ambientali in opportunità imprenditoriali. Nel frattempo, i dottori agronomi e dottori forestali, attraverso questo piano decennale, potrebbero diventare i professionisti del futuro.