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La situazione nel metapontino una settimana dopo il maltempo

Nel metapontino proseguono i lavori di ripristino delle strutture, dopo il violento nubifragio che ha colpito la costa jonica nella notte del 12 novembre scorso. Gli imprenditori agricoli lucani non si arrendono neanche stavolta e cercano di accelerare i tempi, acquistando il materiale necessario prima che anche un normale andamento climatico possa danneggiare le produzioni, in particolar modo di fragole e orticole.

Nei terreni dell'arco jonico si respira ancora un'atmosfera triste, ma c'è voglia di ripartire, nonostante le risorse economiche disponibili siano scarse o addirittura insufficienti a coprire i costi dei danni da maltempo.

Molti campi soffrono ancora di asfissia, specie quelli in prossimità dei fiumi. Una situazione che non solo comporta un ritardo nella raccolta, ma anche una probabile riduzione dei volumi idonei alla commercializzazione. Anche alcuni appezzamenti di drupacee sembrano siano stati danneggiati dalla forza della tromba d'aria, produzioni già duramente colpite dalle grandinate dello scorso maggio.

"Ci si rimboccano le maniche e si ricomincia a lavorare la terra con qualche debito in più. Abbiamo iniziato le operazioni di smontaggio delle strutture piegate e delle plastiche strappate", spiega Nunzio Scarnato, un imprenditore agricolo di Scanzano Jonico (Matera), il quale aggiunge: "La tromba d'aria ha abbattuto oltre il 40% di un impianto di fico, senza contare le serre che ospitavano i fragoleti. Per questi ultimi, fortunatamente, i danni non sono stati poi così ingenti, proprio perché l'azienda è strutturata in diversi lotti non vicini tra loro, però molti miei amici sono davvero in difficoltà".

"Il comparto agricolo è sempre più in difficoltà. Oltre agli eventi calamitosi, si aggiungono poi le crisi di mercato, le importazioni senza criterio, il costo del lavoro e la mostruosa burocrazia italiana che anche il più piccolo imprenditore deve affrontare. Diversi sono i casi di imprenditori agricoli che, spinti dalla disperazione ed esasperazione, abbandonano il loro sogno, trovandosi così un'alternativa lavorativa".

Intanto, il metapontino, per l'ennesima volta, cerca di tornare alla normalità, ma le cicatrici rimangono evidenti, proprio in quel territorio in cui l'agricoltura rappresenta il caposaldo dell'economia regionale.