In Andalusia, la campagna agrumicola sarà caratterizzata da una produzione più bassa. Ma questo fattore, insieme al calo del raccolto in Grecia e in Marocco, fa pensare che non si ripeterà la crisi dei prezzi che, nella campagna precedente, ha colpito gravemente il settore.
In generale, la campagna agrumicola 2019/20 sta iniziando con prezzi medi molto buoni per i frutti di qualità premium. Tuttavia, l'Osservatorio dei prezzi e dei mercati del Consiglio andaluso dell'agricoltura avverte che è necessario considerare una serie di fattori, come le perdite nella produzione, la dimensione dei frutti e la quota di quelli che non soddisfano le caratteristiche ottimali alla vendita, o il ritardo nell'avvio della campagna delle varietà più precoci, che potrebbe causare una sovrapposizione con quelle più tardive.
I prezzi medi raggiunti dagli agrumi alla data del rapporto (settimana 44 del 2019) sono superiori a quelli registrati nella stessa settimana del 2018, a eccezione dei limoni, sebbene il loro valore medio risulti comunque in aumento. Il prezzo dei limoni andalusi è di 0,51 euro al chilo, rispetto a 0,55 euro della stessa settimana del 2018.
I primi mandarini del gruppo Satsuma e la varietà Iwasaki raggiungono un prezzo medio all'origine di 0,29 euro al chilo, simile a quello registrato nella stessa settimana della campagna 2018/19. Il mandarino Clemenules è venduto a un prezzo medio di 0,345 euro al chilo, rispetto a 0,26 euro al chilo, prezzo registrato nello stesso periodo della campagna precedente. Altri mandarini, come l'Orogros, raggiungono un prezzo medio di 0,55 euro al chilo. Nel frattempo, le arance del gruppo Navel e, più precisamente, le Navelinas, vengono vendute a una media di 0,20 euro al chilo, simile al prezzo raggiunto nel 2018, quando la quotazione media si attestava su 0,19 euro al chilo.
Fonte: diariodesevilla.es