Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Miglioramento genetico, una soluzione sostenibile

Ricercatori cinesi decodificano il genoma di 1.175 varieta' di melone

Basandosi sui risultati conseguiti con il progetto Melonomics del Centro di ricerca in Agrigenomica dell'Università di Barcellona (CRAG), quello che sette anni fa realizzò la prima sequenza completa del genoma del melone, un gruppo di ricerca della Chinese Agricultural Sciences Academy, in collaborazione con i ricercatori del CRAG, è riuscito a sequenziare il genoma di 1.175 varietà di melone, ovvero praticamente tutta la biodiversità della specie Cucumis melo.

Oltre a contribuire alla conoscenza dell'addomesticamento di questa specie di 4000 anni fa, tale nuova informazione genomica "presenta dei dati molto preziosi che possono essere applicati al miglioramento genetico del melone, per ottenere nuove varietà in modo più rapido e preciso", ha dichiarato Jordi Garcia-Mas, ricercatore presso l'Istituto di ricerca e tecnologia per gli alimenti agricoli, IRTA, presso il CRAG, e uno dei responsabili dello studio.

Secondo i ricercatori, il miglioramento genetico del melone potrebbe includere tecniche di editing genomico, come CRISPR-CAS9, una tecnologia che è già in fase di sviluppo nel laboratorio Garcia-Mas.

Conoscere il passato per migliorare il futuro
Secondo i risultati dello studio, le oltre mille sottospecie analizzate sono state addomesticate in Asia, indipendentemente dalle varietà selvatiche delle due grandi sottospecie.

Attraverso gli studi di associazione, gli autori sono riusciti a identificare 208 regioni del genoma del melone che determinano caratteristiche agronomiche interessanti, quali il colore esterno, quello della polpa, l'acidità, l'aroma o la presenza di spaccature sulla buccia. Tutti questi dati saranno strumenti preziosi per il miglioramento genetico di questa specie vegetale di elevato interesse economico, con l'obiettivo di ottenere varietà che possano essere coltivate in modo più sostenibile e, allo stesso tempo, producano frutti di qualità eccellente.

Il settore dei meloni
Secondo i dati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), nel 2017 il mondo ha prodotto oltre 30 milioni di tonnellate di meloni, per metà prodotte in Cina. La Spagna è il principale produttore dell'UE, e anche il principale esportatore mondiale.

Le varietà attualmente consumate fanno parte di due grandi sottospecie: melo e agrestis. La prima viene coltivata in tutto il mondo ed è quella che contiene le varietà di melone più apprezzate dai consumatori, come Piel de Sapo, Amarillo, Cantalupo o Galia. La sottospecie agrestis, invece, è praticamente coltivata solo nell'Asia orientale, e contiene varietà che producono meloni che hanno meno polpa e risultano amari.

Questo nuovo studio ha permesso di individuare degli strumenti per il miglioramento genetico del melone, un frutto molto consumato che, come tanti altri, dovrà adattarsi ai cambiamenti climatici.

Fonte: lavanguardia.com 

Data di pubblicazione: