Nella campagna di commercializzazione 2019/20, grazie alle migliori condizioni meteo e al conseguente aumento delle rese, la produzione di pere della Corea aumenterà del 3,4%, salendo a 210.000 tonnellate. Tuttavia, si prevede che l'area coltivata a pereti continui a seguire una tendenza al ribasso, diminuendo di circa il sette per cento fino a 9.625 ettari, rispetto alla precedente campagna di commercializzazione.
Questa sarà la prima volta che l'industria coreana delle pere andrà sotto i 10.000 ettari, con le pere sempre meno invitanti per i produttori, dal momento che la domanda dei consumatori scende e che le colture alternative sembreranno più redditizie. Si prevede che le esportazioni di pere della Corea rimbalzeranno del 7,3 per cento (circa 2.000 tonnellate) a 29.000 tonnellate, rispetto all'anno precedente, a causa della crescente popolarità della coltura e dei prodotti coreani nei Paesi del sud-est asiatico.
Fonte: Ministero dell'alimentazione, dell'agricoltura e dello sviluppo rurale
Negli ultimi due decenni, l'area di produzione coreana delle pere è diminuita in modo significativo, del 63 per cento, dopo aver raggiunto un record nella campagna di commercializzazione 2000/01, con una superficie di 25.719 ettari. In particolare, l'area degli alberi maturi per la produzione dei frutti è diminuita in media del due per cento all'anno, mentre l'area per i nuovi impianti (alberi giovani) è diminuita drasticamente del 16 per cento ogni anno.
Nella campagna di commercializzazione 2018/19, la superficie totale coltivata è diminuita del 5%, scendendo a 10.303 ettari rispetto alla campagna precedente. I peri possono dare frutti commerciali in 6-7 anni dopo l'impianto.
L'area di coltivazione delle pere della Corea è distribuita in modo relativamente uniforme in quattro principali province, Jeolla meridionale, Chungcheong, Gyeonggi e Gyeongsang, ciascuna delle quali contribuisce a circa il 20 per cento della produzione complessiva. Il resto è distribuito in tutto il resto del Paese.