La Grande Bellezza Italiana è ripartita… alla grande. Radicchi, mele rosse, uva da tavola, pere, sono i prodotti maggiormente presenti in questo periodo, ma la gamma è completata anche da melagrane, susine, cipolle e limoni, tanto per fare alcuni esempi.
"Alta qualità, elevato sapore, packaging accattivante con meno plastica e più carta. Grazie a questi accorgimenti, il nostro marchio sta raggiungendo sempre più punti vendita" spiega Leonardo Odorizzi, uno degli imprenditori della rete di imprese.
"Stiamo avendo ottimi riscontri sulla qualità organolettica delle pere, rigorosamente italiane come tutti gli altri prodotti, così come per le mele rosse del Piemonte. In più, a breve ci saranno importanti novità sulle cipolle. Tutti i nostri prodotti sono garantiti, grazie alle certificazioni di cui le imprese aderenti alla rete dispongono".
La Grande Bellezza Italiana non ha fretta di entrare sul mercato. Non cerca la primizia a tutti i costi con il rischio, come troppo spesso accade, di offrire ai consumatori frutta dalla dubbia qualità organolettica. "Per il kiwi, ad esempio, stiamo attendendo che il prodotto raggiunga il miglior sapore e ci vorranno ancora circa due settimane. Stiamo sviluppando un packaging mirato, una bag ideale per un acquisto comodo e divertente".
Uno degli obiettivi de La Grande Bellezza Italiana è trasmettere l'origine del prodotto, perché il consumatore deve essere informato sulla provenienza e fidarsi la prima volta che acquista; ma poi deve ripetere l'acquisto perché ciò che ha trovato gli è piaciuto e la qualità è costante nel tempo.
"Siamo presenti nelle maggiori catene della GDO – conclude Odorizzi – e non è un segreto che il nostro packaging riesce a emergere nel mare magnum dell'ortofrutta sfusa, toccata da tutti, non rispettata e trattata troppo spesso in malo modo".
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